TURBIGO – Era nata a Trecate da Antonio e Giovanna Cerina il 14 marzo 1885 ed era stata nominata levatrice di Turbigo il 22 aprile 1917, quasi un secolo fa. Per dirla con la burocrazia del tempo Gaetana Almasio divenne ‘ostetrica titolare della condotta consorziale Turbigo-Nosate’ e avrebbe aiutato le donne a partorire per trent’anni. Sono rimasti in pochi i suoi ‘neonati’: i più giovani hanno settant’anni i più vecchi 95!
Poi, negli Anni Cinquanta del secolo scorso, le giovani puerpere cominciarono ad andare a partorire all’ospedale (per cui tutti sono nati a Cuggiono, a Magenta o a Busto Arsizio) per cui l’attività divenne sempre meno fondamentale per il paese al punto che l’ultima levatrice, la Tininini (alla quale è stato dedicato l’Asilo Nido di Villa Tatti) lasciò il ‘mestiere’ nel 1979 e non fu più sostituita.
Nell’aprile 1917, la levatrice Almasio Gaetana, era una bella signora di 32 anni (foto) che non si era ancora sposata e, a quel tempo, una donna che passava la trentina era già una zitella. Si sarebbe sposata, poi, con Enrico Brusatori (a Milano il 9 settembre 1933) e sarebbe andata ad abitare in Via Fredda, 2, in quella che era la residenza storica della famiglia del marito Brusatori (nato a Milano il 13 luglio 1893), che mandava avanti una ‘fabbrica’ in via San Vincenzo (che è stata chiusa circa vent’anni fa per mancanza di eredi diretti e sulla cui area è stato innalzato un condominio, all’angolo con Via Monte Nero) dove producevano componenti per impianti antincendio, idranti, ma anche colonnine di distribuzione dell’acqua potabile. Lo stipendio della levatrice turbighese, nei primi anni, dal 1917 al 1921, era di circa 700 lire all’anno, ma successivamente (quando divenne ostetrica consorziale) raggiunse le 3500 lire all’anno. La signora chiese di essere collocata a riposo nel febbraio del 1947 e quindi non fece in tempo a far nascere chi scrive perché nacque cinque mesi dopo.