L’azienda Ospedaliera di Legnano ci invia un comunicato che pubblichiamo integralmente, visto anche l’importanza del progetto che rappresenta, dopo un convegno in Aula Biasioli si è ha fatto il punto sui disturbi perinatali:
Mi sento sempre triste. Non desidero più il mio compagno. Allo specchio mi vedo un mostro. Il bimbo mi sfinisce, altro che gioia.
Sono questi i pensieri che albergano nelle menti di tante donne in gravidanza o da poco divenute madri.
Tante emozioni negative, che le spaventano, portandole a temere di non essere adeguate al loro nuovo ruolo.
Pensieri che devono essere tenuti celati, “perché se poi mi portano via il bambino?”.
Giovedì 28 maggio 2015 un convegno all’Ospedale “Giuseppe Fornaroli” di Magenta ha fatto il punto sui disturbi perinatali (cioè quei disturbi che insorgono durante la gravidanza e nel primo anno di vita del bimbo).
E’ emerso un risultato incoraggiante: le donne vincano il timore e denuncino il loro malessere, per loro ci sono buone cure, e la prospettiva clinica di tornare a star bene.
Lo stanno già facendo 220 donne sui quattro Ospedali dell’Azienda Ospedaliera di Legnano (Abbiategrasso, Cuggiono, Legnano e Magenta).
Duecentoventi donne che non hanno più voluto tener celato nulla, al contrario hanno chiesto aiuto, e hanno trovato risposte pronte, medici in grado di ascoltarle con competenza.
Si stanno curando grazie al “Programma innovativo sui disturbi perinatali”, nato nel 2009 grazie a un finanziamento di Regione Lombardia, che coinvolge l’Azienda Ospedaliera di Legnano, l’Azienda Ospedaliera “Salvini”, l’Ospedale San Carlo di Milano e l’Asl territoriale.
Il Programma nasce inizialmente per trattare la depressione post-partum, ma si allarga negli anni fino a coinvolgere le varie forme di sofferenza psichica, rivolgendosi anche ai padri.
I maggiori risultati conseguiti sono l’abbattimento dello stigma, l’aumentata consapevolezza nelle donne che “star male” non deve far rima con vergogna, e una più efficace collaborazione fra specialisti (psicologi, psichiatri, ginecologi).
“In questi sei anni, dall’avvio del Programma, è stata fatta una ricerca per avere una fotografia del problema nel nostro territorio – spiega la dottoressa Lorena Vergani, Responsabile del Servizio di Psicologia Clinica del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Ospedaliera di Legnano -. Sono stati avviati interventi integrati in collaborazione con operatori del Dipartimento di Salute Mentale e Asl Milano 1.
Gli obiettivi raggiunti riguardano l’informare e il sensibilizzare sulle problematiche e disagi possibili nella fase maternità gli operatori, le neomamme e i papà.
Sono stati proposti strumenti innovativi per cogliere e tener conto dei cambiamenti in atto nel campo sociale e culturale. Sono stati preparati percorsi di cura più consoni al disagio specifico della persona, abbiamo dato vita a due ambulatori (uno all’Ospedale di Legnano e l’altro all’Ospedale di Magenta), dando così voce e attenzione a questi particolari disturbi. Inoltre abbiamo introdotto nei corsi di preparazione alla nascita la presenza della psicologa. I risultati ottenuti: un cambiamento culturale, le mamme chiedono un aiuto senza timore o preoccupazione di essere inadeguate, un’attenzione al periodo perinatale e ai traumi che possono insorgere quando i progetti di vita e nascita incontrano delle difficoltà. Possiamo così dire di attuare una prevenzione rispetto a situazione cliniche gravi, prevenzione che ci consente di ridurre i rischi di gravi patologie e aumenta i benefici nella relazione mamma-neonato. Non ultimo, il Programma ci ha permesso di costruire rapporti proficui con le associazioni di volontariato”.