CASTANESE – Pubblichiamo la descrizione che Massimo Fabi (Dizionario geografico, storico-statistico della Lombardia, Milano, presso Carlo Scapin editore-librajo di piazza de’ Mercanti, 1854) fece del territorio del Castanese a metà dell’Ottocento (per chi fosse interessato l’intero volume è digitalizzato in internet), per far intendere la ‘distanza’ che ci separa da un mondo dove gli unici elementi tramandati sono i toponimi, i nomi dei paesi, alcuni dei quali oggi inglobati in altre realtà amministrative. Il disionario statistico riporta anche gli onorari pagati agli impiegati comunali che venivano così denominati: agente, cursore, pedone distrettuale, medico e chirurgo (da 500 a 1000 lire all’anno, a seconda del paese), levatrice, seppellitore, maestro scuola maschile (300 lire), maestra scuola femminile (200 lire). Regolatore dell’orologio, campanaro, aagrista, veterinario
COMUNI DEL DISTRETTO UNDECIMO (di Cuggiono). Si estende sui comuni di Arconate, Bienate, Borsano, Buscate, Busto Garolfo, Castano, Cuggiono, Dairago, Furato, Induno, Inveruno, Lonate Pozzuolo, Magnago, Nosate, Robecchetto, Sant’Antonino, Tornavento, Turbigo, Vanzaghello, Villa Cortese con una popolazione di circa 30mila abitanti e una superificie di 235mila pertiche (nella foto una carta geografica del tempo). Dal territorio, pressoché tutto piano, traggonsi cereali, foglia, vini piuttosto buoni. Grandi tratti di brughiera, sono in ispecie verso Castano, Bienate, Dairago, ma cominciano ad essere ridotti a coltivo: l’acqua vi scarseggia. Al disotto del Naviglio, che fronteggia il distretto a Ponente, e nella vallata del Ticino, v’ha praterie irrigate. I boschi sono quali cedui e quali di alto fusto e vi si fa buona caccia: l’aria è generalmente salubre. Gli abitanti sono poi più addetti ai campi, il resto al commercio ed anche al contrabbando, peste dei confini.
Dalla postale vercellese, a Sedriano, si stacca un ramo che conduce al Porto di Turbigo e a quel di Oleggio, detto anche di Lonate Pozzolo. L’ultimo tratto della strada che mette al primo venen aperto nel 1838 con nuovo andamento; l’altra si riformò nel 1845, serpeggiando sulla costa del Ticino per vincere l’altezza di circa 30 metri.
INVERUNO (2564 abitanti) – Lasciato a dritta Furato, trovi sulla strada il villaggio, o meglio borgo d’Inveruno, di bell’aspetto, con case civili tra cui distingui la Busca, altre volte Arconati e la Formenti, La parrocchiale ha qualche buon dipinto e fuori dell’oratorio di Sant’Ambrogio sono begli affreschi del secolo XV. La desinenza indicherebbe cimbrica origine, e le carte ne fan cenno sin dal secolo VIII; nel XII spettava in parte a Sant’Ambrogio di Milano e in parte alla casa Crivelli. Ridenti ne sono i contorni e ferace il territorio di generosi vini. La fiera di san Martino vi attrae non solo Pavesi e Milanesi, ma eziando gli abitanti d’oltre Ticino. La prrocchia di San Martino comprende anche la cascina Garagiola, oltre a Furato.
ARCONATE (1190 abitanti) – Al nord (di Inveruno) si presenta Arconate, in fertile pianura, con case signorili, fra cui quella dei Busca, succeduti agli Arconati che erano feudatari di una porzione: il resto spettava al monastero Maggiore di Milano. Il titolare della parrocchia è S. Eusebio che oltre ad Arconate comprende parte della Cascina Olcella.
BUSTO GAROLFO (2500 abitanti) – A due miglia, in prossimità dell’Olona, eccoti Busto Garolfo, detto anche ‘Piccolo’, ameno, con vasta piazza e coi palazzi Litta-Modignani, Bellotti, Bellani, Battaglia. Grandiosa è la moderna parrocchiale con buoni dipinti, , fra cui primeggian le Nozze di Cana, copia di Paolo Veronese, con vistoso altare di marmi vari ed antico campaine di bello stile. Nell’oratorio di Santa Maria della Neve è un affresco della scuola del Luini in parte guasto; un altro del secolo XV nella contrada che guida al medesimo. Altre volte eravi un monastero di Vergini, le quali per le estorsioni di Federico II furono costrette a ritirarsi nel vicino Busto Arsizio. Busto Garolfo prtopserava nel X secolo e nel successivo segnava il confine del contado milanese: fu poi infeudato ai Litta-Modignani.
VILLA CORTESE (820 abitanti) poco distante dall’Olona è rinomata pe’ vini e fa feudo della famiglia omonima.
DAIRAGO (958 abitanti) a ponente di Villa C. era assai più popolato un tempo e centro del contado della Burgaria. La parrocchiale gotica (S. Genesio) fu guasta nel nostro secolo: resta però l’antico campanile. Era collegiata, con una delle più estese pievi, ed oltre Corbetta, Rosate, Lacchiarella, Casorate, comprendeva alcune chiese sul Novarese e sul Pavese fino a 46. I Lampugnani v’hanno casa di villeggiatura, sormontata da altissimo Belvedere. Fu di questo ramo Pietro Giorgio Lampugnani, marchese di Felino e conte di Tiorio nel Parmigiano. Dal celebre Oldeado Lampugnani derivarono molti uomini distinti per cariche ecclersiastiche (magistratute) fra cui Lismaro o Lixia, principaleristoratore della patria dopo l’eccidio del Barbarossa.
BIENATE (795 abitanti) – Attraversando con due ore di cammino una vasta brughiera, in qualche parte coltivata, da Dairago arrivi a Bienate, la cui parrocchiale dedicata a San Bartolomeo ha altari in marmo carrarese, disegno del Durelli.
BORSANO (1255 abitanti) vicino a Bienate è Borsano, d’ottimi vini e patria di Simone Borsani che fu arcivescovo di Milano e cardinale nel secolo XIV. Nella parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo v’ha dipinti della scuola di Gaudenzio Ferrari ed uno del Saletta. Dalla parrocchia dipendono anche le cascine del Sole e Buratona.
MAGNAGO (1310 abitanti) ha il palazzo Della Croce e sulla piazza una statua in marmo di Carrara rappresentante San Michele innalzatavi nel 1838. Nella parrocchiale trovansi buone pitture, fra cui una di Cesare Procaccini.
VANZAGHELLO (1170 abitanti) spetta tutto all’ospedale Maggiore di Milano. La parrocchia di Sant’Ambrogio comprende anche la Cascina Orientale.
LONATE POZZOLO (2700 abitanti) nulla ti ferma l’occhio a Sant’Antonino, ma bensì a Lonate Pozzolo (…) Colonia romana documentata dalle lapidi rinvenute. Quando San Carlo venne in visita trovò nove monasteri: ne soppresse sei lasciando solo Santa Maria, Santa Agata e San Michele che sussistettero fino a Giuseppe II. In alcune case veggonsi ancora pitture e colonnati dei soppressi monasteri. Due anni fa, vicino l campanil, fu trovata la base di un torrione del castello. L’area di cento pertiche milanesi, vicino al campanile, ora diretto dominio del collegio Longoni di Milano era la piazza del mercato. Difatti, prima che fosse costruito il Naviglio, qui era l’emporio di tutte le mercanzie che provenivano dalla Svizzera, Francia e Germania dirette in Lombardia. Ove ora è la Madonna delle Grazie erano i magazzini e la contrada che conduce alla piazza della chiesa maggiore conserva il nome di ‘Scaricatore delle mercanzie’. La parrocchiale di Sant’Ambrogio restaurata nel 1857 ha l’abside con pregevoli affreschi e ricchi ornamenti e la parrocchia di Lonate Pozzolo e Tornavento comprende la Cascina Maggia, Calderara, Gelata, Molinazza, Cò della Camera, Molino di Sopra, Molino di Gaggio, Colombirolo, Ricevitoria e Molino Nuovo.
Infine, nelle vicinanze della strada che da Milano va a Sedriano, Inveruno, diretta alla Cà della Camera, indi attraverssndo il Ticino, ad Oleggio (Stati Sardi) si trovano i seguenti comuni:
CASTANO (3189 abitanti) territorio che produce cereali, viti, gelsi e pascolo, Questo borgo appartenne ai conti di Biandrate, indi passò agli arcivescovi di Milano e nel 1363 venne saccheggiato da soldati di ventura. Dipendevano dalla parrocchia di S. Zenone le seguenti cascine: Perotta, Saronna, Cantona, Cornarina, Malpaga, S. Carlo, Molino al ponte di Castano e Molino Vecchio, Cormani detta ‘Bisetta’, del Ronco, Brusata e Scaldasole.
BUSCATE (1653 abitanti). Identici i prodotti del territorio, la parrocchia di San Mauro comprendeva anche la cascina Teresa.
TURBIGO (1366 abitanti). Territorio di viti e gelsi. Eravi un forte castello. Ora è stazione delle barche che partono da Milano sul Naviglio Grande. Dalla parrocchia B. V. Assunta dipendevano le seguenti cascine: Gatta, Folla, Zecca, Alegosa, Case Nuove, Ufficio del Porto, Cobbie, Santa Maria e Cedrati.
ROBECCHETTO (804 abitanti). Colla frazione di Cassina Paregnano il territorio produce viti, gelsi e prati. Dalla parrocchia della ‘Purificazione di Maria Vergine’ dipendevano le seguenti cascine: Croci, Gallarati, Pomi, Padregnano, Padregnana, Nuova, Molino Ronchetto, Sant’Antonino.
NOSATE (424 abitanti). Il territorio produce viti, gelsi e cereali. La parrocchia di San Guniforte comprende le cscine: Santa Maria, Binda detta Olcella e quella al Ponte di Castano.
INDUNO (582 abitanti). Si produce viti e gelsi. La famiglia Bossi vi tiene la villeggiatura. La parrocchia di San Bernardo di Malvaglio comprende Induno, Indunetto e Guado d’Induno
CUGGIONO (4000 abitanti). Capoluogo del distretto è residenza di un Commissario. Suddiviso in Cuggiono Maggiore e Minore con la frazione di Castelletto è zona di villeggiatura della famiglia Annoni. Nell’undicesimo secolo era feudo della famiglia Crivelli. La parrocchia di San Giorgio comprende le cascine: Gamberi, Nuova, Confetteria, Case alte, Cadenazzone. La parrocchia dei SS. Giacomo e Filippo di Castelletto comprende anche il ponte di Cuggiono sul Naviglio.