TURBIGO – In un ‘fondo’ sull’ultimo numero del notiziario parrocchiale il parroco, don Pierluigi Albricci (nella foto), ha fatto intendere chiaramente che le offerte dei turbighesi sono insufficienti a sostenere i costi del restauro in corso della chieda parrocchiale. D’altra parte la comunità ha già sostenuto – negli anni scorsi – una spesa di circa un milione di euro per il nuovo Oratorio, del quale non si sentiva un grande bisogno, visto che all’interno della Comunità di Santa Maria in Binda (Nosate, Malvaglio, Robecchetto) ci sono diversi edifici che svolgono una tale funzione, con vaste aree a disposizione per in giovani. Inoltre, quest’anno l’Oratorio estivo non ha avuto un grande richiamo, vista l’adesione massiccia dei ragazzi a quello comunale che si svolge nella Colonia elioterapica.
Poi, il restauro in corso degli affreschi delle navate (già rivitalizzati sia l’abside che il presbiterio) ammalorati dalle infiltrazioni d’acqua degli anni precedenti ha un preventivo superiore ai 300 mila euro e un tempo di esecuzione dei lavori di un paio d’anni. Se le offerte non saranno rimpolpate qualche santo dovrà provvedere e, forse, sarebbe il caso di rivolgersi a San Silvano che già aveva dato una mano settant’anni fa.
1943: IL RICORDO DI SILVANO GRAY AIUTO’ A SOSTENERE I COSTI DI DECORAZIONE DELLA CHIESA
Silvano Gray De Cristoforis (1917-1943), ufficiale dei Lancieri di Montebello, dopo l’8 settembre 1943, schierò i suoi uomini contro i tedeschi e fu ucciso a Porta San Paolo a Roma, dove una lapide lo ricorda. L’11 settembre ’43, il giorno prima della sua uccisione, scrisse una lettera di quattro pagine alla famiglia (allora residente a Turbigo in Via Roma, 15) salutandola, convinto che non sarebbe più ritornato a casa. E così fu: medaglia d’argento al Valor Militare. La sua figura è ricordata negli affreschi della chiesa parrocchiale di Turbigo, dove compaiono San Silvano e San Guido (padre di Silvano). Ai piedi di San Silvano, l’iscrizione (“In memoria di Silvano Gray De Cristoforis 1917/1943”) non lascia dubbi. La dolorosa circostanza consentì alla famiglia Gray di ricordare il proprio figliolo in chiesa, sostenendo nel contempo i costi della decorazione ad affresco, iniziata qualche mese dopo la morte di Silvano (giugno 1944) dal pittore Mario Albertella.