Wilhelm Schmid è un filosofo tedesco che ha indagato sulla natura umana, Ha superato da poco i sessant’anni e sta diventando vecchio. Ha scritto un libretto ‘Serenità – l’arte di saper invecchiare’, pubblicato da Fazi Editore dove indica una decina di passi per invecchiare bene. Ne ricordiamo alcuni:
1 – TOCCARE ED ESSERE TOCCATI AIUTA A VIVERE BENE
“Gli esseri umani dipendono dal contatto per tutta la vita. Fin da quando nasciamo esso condiziona la formazione del sistema immunitario, quella delle nostre connessioni nervose e del nostro senso di protezione. I bambini si sentono consolati quando vengono abbracciati e gli effetti benefici di una stretta di mano è conosciuta anche dagli adulti. Il ballo è importante per chi è avanti con l’età. Chi si trova in punto di morte non ha altra necessità che quella di una mano che tiene la sua.”
2 – TRA FRATELLI SI PUO’ CONDIVIDERE TUTTO
I fratelli contribuiscono a creare quella rete in cui gli anziani possono essere integrati. Tra fratelli si può condividere, per via della fiducia e della familiarità reciproche, ogni genere di esperienza, irrilevante, felice o passionale che sia. Questa relazione si mantiene disponibile per tutta la vita e può rappresentare un punto fermo più di qualsiasi altra cosa. In questo tipo di legame bisogna superare insieme qualche ostacolo enorme, come quello di non invidiarsi o danneggiarsi quando è in gioco l’eredità. Non tutti ce la fanno, e tentano di sfruttare questa ultima possibilità per regolare i vecchi conti dell’infanzia. Altri preferiscono restare rancorosi fino alla fine dei loro giorni.
3 – GODERSI GLI ULTIMI PIACERI
I piaceri modesti, che emergono solo a questo punto della vita, non hanno niente a che fare con le ‘tempeste orgiastiche’ del tempo che fu. Sapere che non potremo goderceli all’infinito li valorizza. Sono: vedere spuntare la nuova erba in primavera, ascoltare il canto melodico di un merlo, goderci l’odore del fieno, strascicare i piedi sulle foglie autunnali rinsecchite, guardare i fiocchi di neve che cadono fuori dalla nostra casa calda… Fino a quando potremo gustarci un espresso, che riscalda il corpo e l’anima mettendo le ali allo spirito, vorrà dire che siamo vecchi, ma ancora vivi. Come per il vino, anche in questo caso si può dire: la vita è troppo corta per bere un caffè cattivo!