Filippo Parlatore e Fabio Merlotti contattano Enel Sole e ricevono una Mail di risposta da Manuel Carminati che dice: “Ho letto questa mattina l’articolo apparso su “il Giorno” che per comodità allego. Innanzitutto, in qualità di responsabile della zona di Milano per Enel Sole, mi scusso per il disagio lamentato dai Vostri cittadini. Abbiamo in effetti ricevuto le segnalazioni di disservizio del 6 e 8 Luglio per la Via Dante e limitrofe. Segnalazioni che le nostre squadre di pronto intervento hanno risolto nelle stesse giornate. Abbiamo poi ricevuto due segnalazioni il 17 luglio per la Via Verdi e Via Giovanni XXIII. Anche in questo caso con intervento immediato delle nostre squadre. Dalle verifiche effettuate in campo, si è trattato di scatti intempestivi degli impianti, per i quali abbiamo provveduto a sostituire anche gli elementi fotosensibili. Considerando che era da giugno dello scorso anno che non venivano segnalate strade al buio, e considerando problemi analoghi che stiamo registrando sui comuni limitrofi, riteniamo che la causa del problema siano gli sbalzi di tensioni sulla rete, che in questi giorni di caldo torrido è messa a dura prova dall’impennata dei consumi Stiamo comunque mantenendo il tutto sotto controllo per rendere al minimo il disagio per i suoi cittadini. Mi sembra doveroso informarla che sono rimasto sorpreso in merito alla sua affermazione in cui evidenzia una scarsa manutenzione da parte della nostra società. Imputando a queste nostre mancanze i recenti problemi sull’illuminazione pubblica. La sorpresa nasce ovviamente dal fatto che era da più di un anno che non si registravano guasti di grossa entità. Inoltre è stata da poco conclusa la campagna di sostituzione programmata di tutte le lampade nel vostro comune (come da comunicazione allegata), conformemente a quanto previsto nella convenzione vigente e senza oneri aggiuntivi per la vostra amministrazione. Nel corso di questi anni, non solo Enel Sole ha eseguito un costante monitoraggio degli impianti, ma quando ha rilevato non conformità dal punto di vista della sicurezza, ha provveduto alla sostituzione a propria cura è spese. Le allego l’ultimo di questi interventi, dello scorso anno, in cui abbiamo cambiato, a nostre spese, 13 pali carenti dal punto di vista statico. Il motivo per cui le ho scritto, oltre per scusarmi e darle evidenza del nostro operato, era però legato alle finalità che la sua amministrazione si è posta sull’illuminazione pubblica”.
Buscate, il Black Out elettrico non è colpa degli amministratori
Francesco Maria Bienati
Chi è Francesco Maria Bienati, innanzitutto… uno che fino qui ha vissuto e, a suo modo, vuole continuare a vivere. Come ha fatto finora, seguendo quello che la vita gli offre tentando di carpirne l’attimo. Lo stesso attimo che l'ha portato a intraprendere la strada del giornalismo: nel 1993, seduto su un muretto nei pressi dell’ospedale di Mostar, con la colonna sonora dei colpi di mitragliatrice, accorgendosi che c’era bisogno d’informare per sensibilizzare il mondo che c’era una parte di mondo che soffriva. Cosi, da appassionato fotoamatore diventa Giornalista (mi piace definirmi Fotoreporter). La mia sensibilità mi porta a proseguire l’esperienza bosniaca in altri paesi in guerra: Albania, Israele, Sudan. Altri reportage li realizzo in Togo, Egitto, Tunisia, Benin. In questi anni collaboro alla fondazione di due Onlus, l’Associazione Un Sorriso per il Sudan e Il Coordinamento Pro Missioni di Magenta. Dopodiché mi butto nell'imprenditoria, fondo una ditta di Autotrasporti internazionali che mi permette di girare per la vecchia e nuova Europa. Continuando a documentare in maniera personale le cose e le storie che vedo. Sono cofondatore dell’Associazione Amici di Mons. Macram, Vescovo Sudanese operante nella sua terra. Oggi continuo a seguire l’attimo: ho deciso di tornare a fare il giornalista, nel tentativo di dare voce a chi non ne ha.