Un piccolo tamponamento al semaforo di Ponte Nuovo, rischia di avere conseguenze peggiori, perché il tamponatore, causato l’incidente parte in fuga, il tamponato non desiste si mette all’inseguimento zigzagando sulla SS11 con l’intento di fermare il fuggitivo, riuscendoci quasi un km dopo all’altro semaforo in località Magnana. Purtroppo, forse per l’urto, forse per l’alta velocità, la moglie del tamponato si è sentita male e sono stati chiamati i soccorsi, sul posto è arrivata la Croce Bianca si Magenta che ha immobilizzato la donna che è stata trasportata al nosocomio di Magenta. Sul posto anche la Polizia Municipale di Boffalora per raccogliere le testimonianze degli automobilisti, sappiamo che il tamponatore era in regola con l’assicurazione e non si è capito il motivo della fuga, alle volte l’eccessivo caldo fa fare cattivi ragionamenti.
Ponte Nuovo, tampona un auto e fugge, inseguito dal tamponato e preso un km più in là
Francesco Maria Bienati
Chi è Francesco Maria Bienati, innanzitutto… uno che fino qui ha vissuto e, a suo modo, vuole continuare a vivere. Come ha fatto finora, seguendo quello che la vita gli offre tentando di carpirne l’attimo. Lo stesso attimo che l'ha portato a intraprendere la strada del giornalismo: nel 1993, seduto su un muretto nei pressi dell’ospedale di Mostar, con la colonna sonora dei colpi di mitragliatrice, accorgendosi che c’era bisogno d’informare per sensibilizzare il mondo che c’era una parte di mondo che soffriva. Cosi, da appassionato fotoamatore diventa Giornalista (mi piace definirmi Fotoreporter). La mia sensibilità mi porta a proseguire l’esperienza bosniaca in altri paesi in guerra: Albania, Israele, Sudan. Altri reportage li realizzo in Togo, Egitto, Tunisia, Benin. In questi anni collaboro alla fondazione di due Onlus, l’Associazione Un Sorriso per il Sudan e Il Coordinamento Pro Missioni di Magenta. Dopodiché mi butto nell'imprenditoria, fondo una ditta di Autotrasporti internazionali che mi permette di girare per la vecchia e nuova Europa. Continuando a documentare in maniera personale le cose e le storie che vedo. Sono cofondatore dell’Associazione Amici di Mons. Macram, Vescovo Sudanese operante nella sua terra. Oggi continuo a seguire l’attimo: ho deciso di tornare a fare il giornalista, nel tentativo di dare voce a chi non ne ha.