Prosegue la valorizzazione dell’alzaia del Naviglio Grande (dopo un secolo di abbandono, dal tempo in cui i barconi si arenarono per far posto alla motorizzazione), che costeggia quella che fu la prima autostrada d’acqua che, dai paesi dei Laghi. conduceva a Milano. Dopo la messa in opera, in Via 3 giugno 1859 – cinque anni fa – della lapide in cui si fissava la data di escavazione del Ticinello-Naviglio (1177), diventato navigabile circa un secolo dopo (Naviglio Grande), la stessa lapide, con la medesima scritta – nei mesi scorsi – è stata posizionata in diversi punti cruciali (Via Al Palazzo, ecc.) che portano al Naviglio. Poi, prima dell’apertura dell’Expo, sono stati collocati dei cartelli a bandiera indicanti i luoghi attraversati dal Naviglio con alcuni cenni storici.
Ora, la novità sono le nuove scritte apparse sull’alzaia (pista ciclabile) in questi giorni con l’indicazione dei percorsi (Lago Maggiore, Naviglio Vecchio, ecc.) e delle distanze per raggiungerli. I ciclisti, sempre più numerosi, che percorrono l’alzaia del Naviglio Grande, precisamente non sanno dove va a finire l’alzaia e restano meravigliati – come ha scoperto chi scrive – sapendo che possono arrivare fino alla riva del Lago Maggiore (30 Km da Turbigo) percorrendo, dopo l’Alzaia, la pista ciclabile del Canale (arrivando così al Panperduto, dove dipartono i due canali, Villoresi e Industriale) e, da lì, si è a un passo dal Lago Maggiore.