Il piano di emergenza, messo a punto in alcune riunioni dalle autorità competenti, ha portato a decidere il luogo dove far brillare la bomba (Cava Seratoni sulla Via Turbigina, distante circa 3 Km dal luogo del ritrovamento) e il giorno, 5 settembre. Il trasporto, realizzato con cuscinetti di sabbia, sarà il momento più delicato che interesserà tutta la giornata con problemi anche alla circolazione stradale, visto che sarà chiuso anche il ponte sul Ticino. Ci saranno anche distanze da salvaguardare che riguarderanno le persone delle abitazioni poste nel raggio di un chilometro dal luogo dove sarà fatta brillare la bomba con tutte le sicurezze previste dalla procedura.
E’ noto che la bomba non è di quelle sganciate dagli alleati anglo-americani sul ponte del Ticino, con decine di incursioni che hanno riguardato buona parte del 1944 provocando diversi morti. La bomba, del peso di mezza tonnellata, è di fabbricazione tedesca ed era normalmente portata dagli Stukas che dovevano sganciarla in caso di atterraggio, nel senso che l’aereo non poteva atterrare al Campo della Promessa di Lonate Pozzolo (dove si presume fosse diretto lo Stukas in questione) con la bomba attaccata alla carlinga. Questo, quindi, l’evento originario: il pilota dello Stukas per liberarsi della bomba la lanciò nel fiume e in settant’anni la bomba ha percorso una decina di chilometri nell’alveo del Ticino spinta dalle acque, fino ad arrivare nel luogo in cui è stata ritrovata. Non è la prima volta che si rinviene una bomba (l’ultima volta, del genere di quelle sganciate dagli Alleati, è stata rinvenuta circa trent’anni fa) e non sarà nemmeno l’ultima.