TURBIGO – In questa Italia del XXI secolo, riannodare i fili della memoria dei Caduti nelle guerre del Novecento, sembrerebbe un esercizio inutile di chi non riesce a vedere la televisione di sera. Oltretutto i nomi dei nostri soldati sono stati strappati – dalle solite mani ignote – per recuperare e vendere le lastre di rame dov’erano ancorate le lettere che componevano i nomi e i cognomi. Un insulto alla memoria e tale che, di questi tempi, il bellissimo Monumento ai Caduti turbighese è completamente anonimo.
Non emoziona più nessuno lo storico bollettino della Vittoria di Armando Diaz del 4 novermbre 1918 che il Comune di Cuggiono ha inciso su pietra e murato in Villa Annoni (oggi sede municipale) che termina con la famosa frase: “I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine…”.
ITALIA EROICA è, invece, un libro conservato nella Biblioteca Comunale di Turbigo, stampato dall’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, il quale contiene tutte le Medaglie d’Oro, con le rispettive motivazioni, conferite dal 1915 a soldati caduti nel compimento del dovere (si dice così di coloro che in cambio della vita hanno ricevuto una medaglia alla memoria!).
C’è anche qualcuno delle nostre parti:
MARIO TADINI, castanese, aviere scelto, ferito (poi deceduto) in volo da un proiettile di artiglieria che gli troncava una gamba, si dava ugualmente da fare per permettere l’atterraggio dell’aereo e la salvezza dell’ufficiale gravemente ferito. Cielo di Quoram Ascianghi, 18 marzo 1936;
CARLO BORSANI, sottotenente legnanese, caduto in battaglia a quota 1252 di Allonaqiti (Fronte greco) il 9 marzo 1941;
GIOVANNI CATTANEO, sergente magentino, caduto sul posto di combattimento a Regalbuto il 29 luglio 1943.
Il primo conflitto mondiale del Novecento è ricordato in paese dalla denominazione di alcune Vie che documentano l’urbanizzazione avvenuta all’inizio del Novecento di questa parte del paese: Via Col di Lana, Via Monte Nero, Via Pasubio. Sono i luoghi della Grande Guerra dove la battaglia fu più aspra e dove tanti soldati caddero a terra per non rialzarsi più,
Anche la seconda guerra mondiale ha lasciato tracce profonde. Nell’Altomilanese circa un migliaio di giovani persero la vita nella campagna di Russia, in quella anni terribili (1941-43) dell’operazione ‘Barbarossa’. Dieci turbighesi persero la vita in quella steppa che divenne un gigantesco cimitero di 90mila soldati italiani! Ecco i loro nomi (tra parentesi la data di morte):
Bonali Francesco (20 dicembre 1942); Bottiani Mario (25 gennaio 1943); Langé Mario (16 dicembre 1942); Mereghetti Mario (25 gennaio 1943); Merlotti Vittorino (dicembre 1942); Monticelli Luigi (25 gennaio 1943); Sesini Giovanni (25 gennaio 1943); Varchetti Carlo (dicembre 1942); Vignati Angelo (dicembre 1942); Violi Ernesto (25 gennaio 1943).
Nella foto: Vignati Angelo (omonimo del Caduto in Russia nel dicembre del 1942) riceve la Croce di Guerra da parte del sindaco di Turbigo nel maggio scorso