Riaprirà al pubblico domani, 1 settembre, la biblioteca “Oriana Fallaci” di Magenta. Il mese di agosto ne ha vista infatti la chiusura totale (esclusa la prima settimana): non semplicemente per ferie o per il classico “inventario”, bensì per lavori. Lavori per cosa? Una riorganizzazione degli spazi. E con questa specifica il fatto da neutro passa al grado di interessante. La biblioteca magentina ha sede nel plesso di via Fornaroli ricavato dalla riorganizzazione urbana dell’area ex Laminati passata per il recupero già durante l’aggiornamento di Piano Regolatore della Amministrazione Labria a residenziale, commerciale più utilizzo pubblico e realizzata – con relativa lottizzazione – dalla prima giunta Del Gobbo. Qui è stata ricavata la nuova Sala Consiliare ed, appunto, il nuovo sito bibliotecario in migrazione dalla bella (e storica) Villa Naj Oleari con il suo parco. I magentini hanno rinunziato ad una location bucolica e molto romantica in favore di uno spazio ampio, moderno, funzionale agli spazi di lettura, alla multimedialità, alla necessità di esposizione ed archiviazione dei volumi. Il passaggio, anche allora, non fu indolore ma il risultato, con il non trascurabile vantaggio della posizione centrale nel sistema urbano, alla fine è stato ben accetto alla popolazione. (sul dibattito relativo all’intitolazione parleremo in altra occasione).
La nuova struttura di via Fornaroli, con i suoi spazi diversificati per le diverse esigenze di lettura o studio, la luminosità naturale e l’ampio desk di ricezione è diventata ben presto un vero riferimento per i bibliofili magentini, con l’ampliamento degli orari di apertura; una sinergia ben riuscita con il nuovo sistema bibliotecario del sud ovest che negli stessi anni vedeva il passaggio giuridico di gestione sistemica attraverso l’ottima Fondazione per Leggere. Lettori di ogni età in sosta, utenti di passaggio, studenti (un plotone di studenti delle scuole secondarie ben collocati al piano superiore, con i tavoli forniti di allacciamenti pc ed il wi-fi), educatrici con bambini, adulti (compresi molti immigrati) in postazione pc: un posto per tutti i tipi di fruitori. Quale dunque la nuova esigenza di riorganizzazione? Dalla piantina esposta ai vetri del portoncino risultano i seguenti cambiamenti: tutti gli scaffali, il desk di utenza e le postazioni internet vengono portati al primo piano mentre al pianterreno vi sarà esclusivamente lo spazio di studio. Di primo acchitto parrebbe una scelta bizzarra, secondo la logica pacifica dell’accoglimento utenza e prestito come primo step all’entrata mentre da che mondo e mondo lo studio si fa ai piani superiori, dove ci si reca allo scopo e si gode di maggior riservatezza, lontani dal via vai delle entrate ed uscite. Le considerazioni logistiche, sulla carta sarebbero diverse e siamo sicuri che ogni utente le individuerà da sé ed ognuno ne avrà di proprie. Così come ha fatto Francesco Bigogno, magentino ed utente vip, essendo stato per dieci anni consigliere comunale ed avendo partecipato insieme alla maggioranza Del Gobbo alla trasformazione della biblioteca. Bigogno, oggi cittadino ed utente privato della “Oriana Fallaci”, negli scorsi giorni ha puntato il dito su questa riorganizzazione. Pur lontano dai banchi del consiglio comunale, Bigogno non rinuncia a far sentire la propria voce: “Ogni cittadino ha il dovere di sorvegliare l’operato delle amministrazioni”, afferma convintamente. E del resto, non ci si butta attivamente nella vita politica e pubblica, tanto più come semplici consiglieri comunali e per tanti anni, se non si nasce con la vocazione alla partecipazione civica.
Allora, Bigogno, perché questa “riorganizzazione” della biblioteca la preoccupa tanto?
“Si tratta di una riorganizzazione non sentita dagli utenti ed a mio parere già evidentemente dannosa per la vita della biblioteca e per la libera fruizione da parte dei cittadini” – Ci spieghi – “Questa riorganizzazione di fatto riduce sensibilmente gli spazi per l’utenza generica e per la scaffalatura, portando tutto al primo piano. Di contro il pianterreno, ovvero il primo passaggio per chiunque acceda al sito della biblioteca, si tramuta in una sorta di zona off-limits dove saranno gli studenti a far da padrone. Una insensatezza che pone anche questioni – non di poco conto e non eludibili – di gestione e sorveglianza. A chi viene affidata la responsabilità del piano? I bibliotecari – notoriamente assunti come impiegati addetti all’amministrazione dell’attività della biblioteca – dovranno improvvisarsi educatori o vigilantes? è assurdo! Ho sentito parlare anche di “autogestione” da parte degli studenti: un fatto ancor più sconcertante!”. Bigogno ha le idee chiare su cosa sia una biblioteca: ” La biblioteca è un luogo centrale per lo svolgimento della vita di ogni comunità. E’ un servizio importante e nevralgico per i cittadini di una società attenta alla cultura ed all’istruzione. E’ uno dei servizi di riferimento in cui i cittadini riconoscono il valore dello spazio pubblico e di libero accesso e fruizione. E’ con questo preciso intento che anni fa si decise di valorizzare la centralità della biblioteca dandole nuova sede. Ebbene, questa riorganizzazione va in direzione contraria. Privilegia una parte limitata dell’utenza e passa la biblioteca da posto per tutti ad appannaggio di un gruppo di studenti. E poi quali studenti?”
Bigogno, ma lei si è informato, l’amministrazione comunale avrà illustrato il nuovo progetto bibliotecario…
“Come la maggior parte delle azioni dell’amministrazione vigente, non c’è stata una vera informazione; sappiamo che l’idea è frutto della consultazione del “Forum dei giovani”. Cos’è il “forum dei giovani”? Un gruppo di una settantina di studenti, molti dei quali non magentini. Allora io la questione che pongo è semplice: ma i destini della biblioteca devono esser decisi da un gruppo minortitario di studenti? ma la biblioteca è uno spazio pubblico che promuove la cultura di tutti i cittadini, di ogni età e condizione oppure il centro sociale degli studenti? od un centro di recupero dopo lezione come lo era quello del Grisù in Villa Colombo? Qui mi sembra si stia facendo molta confusione e sottraendo impunemente una risorsa alla comunità!”.
Dunque? “Dunque la questione è ancora una volta la stessa già vista in tre anni: a questa amministrazione fa difetto la trasparenza. Attendiamo di vedere non solo il risultato di questa operazione ma soprattutto di avere spiegazioni dall’amministrazione. A proposito: quali sono i costi di questa riorganizzazione?“
Domattina, 1 settembre, la biblioteca riorganizzata aprirà i battenti. Non rimane che andare a vedere.
Alessandra Branca