Processo penale per bancarotta fraudolenta per 33 dirigenti della ex Novaceta; è quello in corso presso il Tribunale di Milano dove si tenta di stabilire le posizioni legittime ed illegittime dei vari attori della vicenda della nota fabbrica tessile di Magenta, chiusa dal 2009 dalla proprietà ufficialmente per fallimento. Da allora la resistenza dei lavoratori è stata continua ed ha preso la forma di un presidio permanente alla fabbrica nella zona nord ovest di Magenta verso la frazione Pontenuovo nonché la costituzione del Movimento Dignità e Lavoro, dimostratosi attento ed attivo gruppo di partecipazione democratica e civile alla vita cittadina. Del resto è stato proprio dalle prove minuziosamente raccolte dal Movimento e presentate alla magistratura che il processo ha avuto avvio. “Non di fallimento si trattò ma di frode a fini speculativi” ribadisce e spiega ormai da anni Mario De Luca anima e portavoce del gruppo di ex operai. Operai che da qualche tempo si trovano del tutto senza stipendio essendo ormai terminato anche il periodo di mobilità. Nel frattempo però le cose alla sezione del tribunale del capoluogo si muovono. E proprio stamane alla seconda udienza processuale la richiesta degli ex lavoratori di costituirsi parte civile è stata accolta. “E’ un altro passo verso una causa di giustizia civile e lavorativa”, commenta De Luca; “Ancor di più se pensiamo che la richiesta riguarda non tanto i danni patrimoniali, bensì quelli non patrimoniali, ovvero ai diritti del lavoratore. E questo per noi ha un immenso valore”. All’udienza di questa mattina era presente anche il sindaco di Magenta, Marco Invernizzi: “una presenza significativa che ci ha fatto molto piacere”. Per il primo cittadino di magenta la vicenda ex Novaceta e la lotta degli ex lavoratori rappresenta un valore sociale non solo per i lavoratori della azienda sotto processo ma per l’intera comunità magentina. Una battaglia simbolica per il primo cittadino, sul tema dei diritti civili e sociali. Nonostante questo l’amministrazione magentina non ha presentato domanda di costituzione in parte civile al fianco dei lavoratori: una discrepanza che non può sfuggire, dato – se non altro – il danno patrimoniale ricevuto dal Comune da parte della azienda (dalla chiusura al dicembre 2014 son stimati 800mila euro solo in termini di Irpef non pagata). Lo fa notare anche l’ex senatore Ambrogio Colombo, intervenendo pubblicamente sabato sera scorso all’iniziativa pubblica (a Robecco) dello stesso MDL. Staremo a vedere, per oggi ci si gode questa vittoria ed il sostegno – se non altro personale – del sindaco.
Alessandra Branca