Nel 1995 , a Ottobre, decidemmo io e il mio amico Paolo Restelli di valicare l’assedio di Sarajevo, per capire e provare quelle emozioni umane che si vivono in una zona di guerra, fu un’impresa dettata dalla nostra gioventù, dalla nostra voglia di conoscere, di capire, di essere anche noi, da semplici testimoni, dentro la guerra.
L’ingresso in Sarajevo, dalla unica strada costruita dagli abitanti per fare arrivare il cibo in città era pericolosissima, lo sapevamo, ma quasi inconsciamente percorremmo quei 30 chilometri rischiosi con la baldanza della gioventù, la discesa in città non ci furono problemi, nacquero quando decidemmo di uscire dalla città assediata, arrivati al check point, dove venivamo controllati dai soldati mussulmani, inizio una furente sparatoria. Ci spiegarono che 3 camion di aiuti umanitari stavano entrando in Sarajevo carichi di aiuti umanitari e i soldati serbi avevano iniziato il bombardamento con lo scopo primario di distruggerli, in modo che il cibo non potesse entrare in Sarajevo. Restammo praticamente anche noi nel bombardamento e fummo testimoni dell’attacco ai camion, 2 riuscirono a entrare a Sarajevo, uno fu colpito, ma miracolosamente l’autista si salvò, il filmato inizia con filmati fatti sopra la città di Mostar.
Poi dopo il bombardamento, di notte, a fari spenti, con i “nemici” a poche centinaia di metri, riuscimmo a valicare l’assedio e tornare a casa illesi.
il Bombardamento è verso la meta del filmato: