Presidente catalano a processo per disobbedienza
Milano, 29 settembre 2015 – “Esprimo la totale solidarietà al Presidente della Generalitat catalana Artur Mas: le idee di libertà e indipendenza non possono essere processate” Così il vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia, Fabrizio Cecchetti (Lega Nord), commenta la convocazione per l’inizio del processo notificata oggi al presidente della Catalogna Artur Mas a soli due giorni dalle elezioni regionali dove gli indipendentisti hanno ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi presenti nel parlamento catalano. Mas è stato denunciato dalla Procura dello stato spagnolo con l’accusa di “disobbedienza” per avere convocato nel novembre 2014 un referendum consultivo sull’indipendenza della Catalogna e rischia fino a un anno di carcere e a due anni di interdizione.
“Questo – dichiara Cecchetti – è un vero e proprio atto di persecuzione politica ed è vergognoso che ciò avvenga in un paese che si ritiene democratico come la Spagna. Tutti i leader europei dovrebbero censurare il comportamento della procura spagnola e dare la propria solidarietà a Mas che ha l’unica colpa di guidare la voglia di indipendenza del suo popolo.”
Cecchetti, che nei giorni scorsi ha partecipato alla chiusura della campagna elettorale della lista unitaria dei secessionisti a Barcellona, oggi si è presentato in Consiglio regionale con una maglietta inneggiante alla Catalogna indipendente e ha preso parte al presidio organizzato dalla Lega Nord per sostenere il percorso di autodeterminazione catalana e il referendum lombardo per l’autonomia.
“In questi giorni – continua Cecchetti – alcuni giornali spagnoli, italiani ed europei hanno fatto di tutto per screditare la vittoria degli indipendentisti raccontando falsità e bugie. Ma il dato di fatto è che chi conosce la realtà catalana sa bene che l’indipendenza raccoglie il favore della maggioranza assoluta dei catalani. Auspico – conclude Cecchetti – che lo stato spagnolo la smetta con le persecuzioni politiche e avvii finalmente un confronto con il governo di Barcellona che porti all’autodeterminazione del popolo catalano”