Conosco Massimo (soprannominato Sgara) dal lontano 1992, quando assieme e non c’erano appalti politici o la voglia di farsi vedere, ci recammo in una disastrata Albania a ricostruire una scuola e un orfanotrofio, era l’operazione organizzata dalla Caritas dal nome “Operazione Volo d’Aquila”, fu un momento di amicizia e di vita comune dove imparai a conoscerlo e stimarlo.
Poi l’esperienza di volontariato insieme continuò con qualche viaggio di aiuti umanitari in Bosnia durante la guerra, momenti in cui si rafforzò la nostra amicizia, poi come al solito le strade si dividono e ci si trova in esperienze diverse.
La mia nonna, riguardo ai politici diceva sempre “chi al va al mulen s’infarina” ma credo, conoscendolo, che “Sgara” non abbia niente del politico è un tecnico, abituato a risolvere problemi nell’immediato, senza fare ragionamenti d’interesse personale, come me, lo credono anche parecchie persone al punto di creare una pagina Facebook che si chiama “Tutti con Sgara”.
Adesso aspettiamo le indagini, nel frattempo leggete il comunicato stampa che Massimo Garavaglia ci ha inviato.
COMUNICATO STAMPA
GARAVAGLIA: OLTRE LE POLEMICHE, I FATTI
La problematica del trasporto dializzati, per vari motivi, era già nota, sia a livello istituzionale che politico. A tal proposito ricordiamo l’interpellanza presentata in Consiglio Regionale già nel Luglio 2013 da parte del gruppo Fratelli d’Italia. L’assessore Massimo Garavaglia, a capo dell’assessorato all’Economia, Crescita e Semplificazione, riceve una lettera (già protocollata ufficialmente presso gli uffici di Regione Lombardia) con cui si sollecita la richiesta di apertura di un tavolo di confronto sull’argomento “trasporto dializzati”. Garavaglia, non avendo competenza in materia, telefona all’assessore alla salute, Mario Mantovani, con l’intento di segnalargli una problematica relativa proprio all’assessorato alla Salute. La telefonata oggetto dell’intercettazione, dunque, ha un solo ed unico scopo: informare della questione l’assessorato di competenza. Dopodiché, l’assessore Garavaglia si disinteressa della questione non potendo fare altro a tal proposito, visto che non ne ha le competenze (di tale “disinteressamento” si evince dall’ordinanza che non contiene altro oltre alle due pagine in questione. All. 1). Il 16 marzo 2014 Garavaglia compie un ulteriore azione da “segnalatore”: riceve un sms riportante il titolo di un’inchiesta de “L’Espresso” (All. 2), e – ancora una volta – non resta insensibile al problema ma agisce nei limiti delle sue competenze, inoltrando il messaggio stesso all’assessore Mantovani (assessore alla salute) e al direttore generale dell’assessorato Famiglia e Welfare; cioè segnala il caso ai due assessorati che si occupano della materia.
A riprova dell’esistenza di un problema che andava risolto si veda la sentenza della corte di giustizia europea sull’affido diretto del servizio alle “Croci” (All. 3) e la delibera di giunta del comune di Boffalora sopra Ticino sulla stessa questione (All. 4).
Quindi, l’operato di Garavaglia si limita alla ricezione di un problema, e alla sua segnalazione alla struttura di riferimento competente in materia. Come dice lui stesso “ho fatto il mio dovere!”.