Il mondo dell’autotrasporto è da anni in crisi, la mala politica di chi ha governato questo settore negli anni è negli occhi di tutte le persone che in questo campo ci lavorano, grazie (o per colpa) dell’apertura delle frontiere dell’est europeo, i trasportatori italiani che lavorano in regola con le tassazioni, di colpo non sono stati più competitivi.
Non per assolvere chi fa dei suoi dipendenti degli schiavi, ma conoscendo il settore, non credo che sia l’unica, la ditta arconatese, a pretendere turni impossibili dei propri dipendenti, questo avviene per l’assoluta mancanza di controlli e essere competitivi con le tariffe e continuo a ripetere, per la gestione politica sbagliata che questo importante segmento dell’economia italiano ha subito negli anni a completo favore dei trasportatori dei paesi dell’est Europa.
Tornando a Arconate, dopo indagini approfondite che hanno fatto emergere irregolarità pesanti da parte dei titolari della Ltm nei confronti dei propri dipendenti, la ditta affronterà il processo preliminare dove si chiederà il rinvio a giudizio.
La procura di Milano ha denunciato due titolari dell’azienda di autotrasporto di Arconate, padre e figlio, che avrebbero costretto gli autisti a violare sistematicamente le ore di guida, anche tramite l’uso di due card.
È emerso dalle indagini un caso di sfruttamento degli autisti, l’indagine della Procura di Milano sarebbe partita dalle denuncia di alcuni autisti, che hanno segnalato ai magistrati di essere costretti a turni di lavoro massacranti, fuori dalle comuni regole con turni alla guida da dodici a venti ore al giorno, e il sabato provvedere alla manutenzione e al lavaggio degli automezzi.
Il tutto era possibile attraverso l’uso di due carte del cronotachigrafo digitale, intestate a persone diverse, mentre alla guida restava sempre un solo conducente.
Gli autisti che rifiutavano di attuare questa grave violazione al Codice della Strada rischiavano il licenziamento. In altri casi, gli autisti dovevano mettere il cronotachigrafo nella posizione di riposo quando il veicolo era fermo, ma loro svolgevano altre attività lavorative, come caricare o scaricare il camion.