TURBIGO – I lavori sono iniziati lo scorso mese di ottobre (proseguiranno per i prossimi due anni) e prevedono attività di demolizione, previo svuotamento, pulizia, bonifica, scoibentazione dei serbatoi da 100mila e 20mila metri cubi che hanno contenuto olio combustibile ai tempi in cui la centrale termoelettrica era alimentata da questo combustibile. Ora il mondo è cambiato. La centrale è passata attraverso una serie di stadi tecnologici che l’hanno portata ad essere metanizzata, poi trasformata e, infine, riconvertita a impianto a ciclo combinato con turbogas di ultima generazione.
Anche la proprietà ha subita un grande turnover: alla fine del secolo scorso l’Enel – a seguito del decreto Bersani – è stato obbligato a vendere la centrale a Edipower che l’ha riqualificata dal punto di vista ambientale e ripotenziata. Poi, il recente passaggio di proprietà a Iren Energia Spa che ha saldato il debito di 5,2 milioni al Comune per l’imposta comunale sugli immobile risalente a una decina di anni fa.
L’Iren sta cercando di attrezzare la centrale ai tempi, attraverso la dismissione di alcuni gruppi termoelettrici tradizionale, che porta a ridurre l’utilizzo – come raffreddamento – delle acque del Naviglio che oggi costano un occhio della testa.
L’eliminazione del parco combustibile è un altro step di questa opera di ottimizzazione dell’impianto. Realizzato cinquant’anni fa il ‘parco combustibili’ portò alla realizzazione di un oleodotto da 10 Km che, dalla raffineria Esso di Trecate portava il combustibile ai grandi serbatoi da 100mila metri cubi che ora saranno demoliti.
Il costo per la dismissione del Parco combustibile e di circa 3 milioni di euro di cui ben 210mila serviranno per la messa in sicurezza dell’impianto. I lavori sono stati assegnati alla ditta CO.FER.MET di Casalnuovo (Napoli).