In Lombardia risiedono oltre 50mila cittadini sieropositivi, il 50% dei quali non sa di aver contratto il virus
Milano, 30 novembre 2015 – Il Consiglio regionale della Lombardia in prima linea per sostenere le iniziative di sensibilizzazione legate alla Giornata mondiale contro l’Aids, in programma il 1 dicembre.
Come deciso dall’Ufficio di Presidenza, su proposta del Vice Presidente Fabrizio Cecchetti, già da questa sera, a partire dalle 18,30, Palazzo Pirelli sarà illuminato con la scritta “Stop Aids”, composta sulla facciata del grattacielo in piazza Duca d’Aosta.
Analoghi messaggi sono già presenti sui pannelli elettronici posti all’ingresso e all’interno del Consiglio regionale. Domani, martedì, in occasione della seduta d’Aula verranno ricordati temi e dati legati alla Giornata mondiale contro l’Aids e distribuiti i fiocchetti rossi, simbolo dell’iniziativa, a tutti i Consiglieri regionali.
“Quella del Consiglio regionale è una campagna di civiltà, di sensibilizzazione e soprattutto di prevenzione – spiega il Vice Presidente, Fabrizio Cecchetti – La Lombardia e Milano a livello nazionale vantano il preoccupante primato per nuove diagnosi Hiv, eppure nel sentire comune c’è la convinzione che di Aids non ci si ammali o si muoia più. Nella nostra regione, invece, sono in trattamento antivirale 26 mila pazienti, 12 mila dei quali residenti a Milano. A questi vanno aggiunti almeno altrettanti sieropositivi che non sono consapevoli di aver contratto il virus: in totale parliamo di oltre 50mila casi in Lombardia”.
ALCUNI DATI
Negli ultimi anni il numero delle infezioni ha ripreso a crescere, al punto che in Europa i casi riscontrati sono più numerosi che negli anni Ottanta, mentre in Africa l’Aids è diventata la prima causa di morte tra gli adolescenti (ogni ora si verificano 26 nuove contagi). In Italia nell’84% dei casi il contagio avviene attraverso rapporti sessuali senza preservativo. Nel mondo ogni anno si registrano oltre due milioni di nuove infezioni Hiv. Nel 2014 in Europa sono state accertate 142mila nuove infezioni nei 53 paesi della regione europea dell’Oms, di cui circa 30mila nella sola Unione Europea.