FESTEGGIAMENTI DEL CAPODANNO: EMESSA L’ORDINANZA, PER PREVENIRE I RISCHI DERIVANTI DALL’UTILIZZO DI MATERIALE PIROTECNICO
Comunicato Stampa
Magenta, 15 dicembre 2015 – Il Sindaco Marco Invernizzi ha adottato questa mattina un’ordinanza preventiva relativa alla tutela della sicurezza urbana e dell’incolumità pubblica nel territorio del Comune di Magenta in occasione dei festeggiamenti per il Capodanno 2016. Il provvedimento vieta di far esplodere botti e/o petardi (o comunque materiale pirico anche di libera vendita e di qualsiasi tipo o accendere prodotti anche senza detonazione ma con effetto luminoso) dalle ore 24.00 del 30 dicembre 2015 e sino alle ore 24.00 del 1 gennaio 2016. La decisione è legata al fatto che, come si legge nell’ordinanza, ‘anche nella città di Magenta è diffusa la consuetudine di festeggiare il Capodanno con il lancio di petardi e botti di vario genere, la cui vendita registra sempre un consistente incremento nel mese di dicembre e che, ancorché nella città non siano mai stati segnalati infortuni significativi, legati al lancio di petardi, si intende promuovere una specifica attività di prevenzione di questo tipo di fenomeni’. Nel documento viene inoltre evidenziato che ‘serie conseguenze negative per le detonazioni si possono determinare anche a carico degli animali domestici, in quanto il fragore dei botti, oltre a ingenerare in loro un’evidente reazione di spavento, li porta frequentemente a perdere l’orientamento, esponendoli così anche al rischio di smarrimento e/o investimento’. Il provvedimento del Sindaco Invernizzi è anche legato al fatto che, per il rischio di incendio connesso al loro contatto con le sostanze esplosive, spesso possono determinarsi ingenti danni economici alle cose. Da qui la necessità di limitare comunque il più possibile rumori molesti nell’ambito urbano, in tutte le vie e piazze ove si trovino delle persone oppure rifugi per animali e/o colonie feline, anche ai sensi dell’art. 659 del Codice Penale (disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone). L’inosservanza del divieto può essere punita con una sanzione amministrativa pecuniaria da € 25,00 a € 500,00 e la confisca dei prodotti fatta salva, ove il fatto assuma rilievo penale, la denuncia all’autorità giudiziaria.