Una lunga distesa di sassi. Sembra quasi irriconoscibile il Ticino in questi giorni di siccità. In alcuni tratti la sponda piemontese e quella lombarda sono separate soltanto da pochi metri d’acqua. I pochi residenti raccontano che è ai minimi storici e, se non pioverà per qualche giorno in questo inizio 2016, saranno guai per l’agricoltura. Del reso era stato lo stesso presidente del Parco del Ticino, Gian Pietro Beltrami, a lanciare l’allarme pochi giorni fa, durante la conferenza stampa di fine anno. Il fiume all’altezza di Castelletto di Cuggiono ha letteralmente cambiato volto, ma non il suo fascino che rimane intatto. “In situazioni di piena l’acqua sommerge completamente la passerella che oggi porta alla riva”, commenta Andrea Azzimonti, un ragazzo di 33 anni che vive accanto al fiume.
Andrea è uno dei tanti giovani disoccupati che però, per non rimanere con le mani in mano, si è inventato un mestiere. Non retribuito, si intende. Perché è legato alla passione e all’amore che ha verso quello che viene soprannominato il fiume azzurro. “Tengo pulita questa zona, lunga all’incirca un chilometro e mezzo, in modo che i turisti possano goderla in pieno – spiega – tanta gente percorre i sentieri a piedi o in mountain bike e, quando è bello, c’è chi trascorre giornate intere al fiume”. Turisti che poi sono proprio quelli che sporcano l’ambiente che Andrea provvede a pulire. “Tutte le settimane raccolgo, in media, tanti rifiuti da riempire due grossi cassoni”, afferma. Una zona stupenda dove, oltre al fiume, c’è la roggia delle Baragge che porta acqua alla vicina centrale elettrica. Un luogo di ritrovo per gli amici del Ticino che si radunano quotidianamente nei pressi del ristorante ‘da Bruno’. Purtroppo molti la considerano una sorta di discarica. “Arrivano anche con le carriole per scaricarci di tutto – aggiunge – questa mattina avevo pulito tutto e, nel pomeriggio, trovo già delle bottiglie e lattine sparse sui sentieri. Siamo solo in inverno, immaginate cosa troviamo in primavera o in estate”.
L’attività di Andrea Azzimonti è preziosissima perché, con l’innalzamento del livello dell’acqua, la sporcizia andrà a depositarsi lungo le sponde causando problemi al normale deflusso del fiume. Grazie alla pulizia quotidiana l’acqua tornerà a scorrere fluida. “E’ un nostro dovere tenere l’ambiente pulito – aggiunge – perché questo è un territorio che ci appartiene. Pochi giorni fa gli amici del Ticino hanno sistemato un piccolo presepe sotto una pianta e hanno addobbato un albero con delle palline natalizie. C’è tanta gente affezionata a questi luoghi”.
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