TURBIGO – Che la Chiesa in Giò sia ispirata a quella del Gesù in Roma è scritto anche sul cartello che la Pro-Loco ha affisso una decina di anni fa al più antico monumento religioso turbighese. E non è un caso che ci sia il ‘Gruppo d’In Giò’ che ha nei suoi obiettivi proprio la conservazione della chiesa di una bellezza inusitata. Quando dicono che la ‘bellezza salverà il mondo…”
Un progetto, quello della ‘Compagnia di Gesù’, che prese corpo da una bolla pontificia del 27 settembre 1540, qualche anno prima della nascita di Flaminio Piatti, che sarebbe diventato cardinale di Santa Romana Chiesa e nunzio apostolico in Spagna. Ma fu anche il prelato che, con atto testamentario mise a disposizione i fondi per la costruzione di una chiesa – secondo lo stile della Controriforma, appunto quello gesuitico – regalando al paese il suo monumento più bello e acquisendo così il titolo di ‘Turbighese d’Oro’.
Dicevamo, quindi, che l’idea della ‘Compagnia’, capitanata da Ignazio di Loyola, non era quello di andare a predicare il Vangelo in Terra Santa, bensì di trovare il modo di arginare quella Controriforma di cui il nostro Cardinale si sarebbe fatto carico, mettendo quel sigillo di coerenza alal sua vita che è arrivato sino a noi. Quindi, fu proprio la spinta gesuitica a realizzare alcuni edifici divenuti dei veri e propri modelli consentendo così una diffusione d’idee e pratiche religiose su un ambito territoriale molto esteso. Fu dei Gesuiti quella chiesa in Roma situata in Piazza del Gesù (dove c’era anche la sede della Democrazia Cristiana, non a caso) incominciata nel 1568 è già consacrata nel 1584, che inaugura la grande epoca delle nuove chiese dell’Urbe e che rappresentò anche il modello per la chiesa turbighese dei SS. Cosma e Damiano.
FOTO Sezione e prospetto della Chiesa del Gesù in Roma, dove sono evidenti le corrispondenze con la chiesa turbighese dei SS. Cosma e Damiano