Riceviamo e Pubblichiamo
Paolo Razzano, Vice sindaco della città di Magenta,con delega alla SICUREZZA DEL CITTADINO. L’uomo politico che piagnucola e si lamenta sulla sua pagina social, maledicendo colui che ha osato rompere il finestrino della sua automobile, sottraendogli il caro zainetto e il tanto amato navigatore, adottando un vittimismo degno dei grandi protagonisti delle più famose telenovelas sudamericane.
Attenzione Signore e Signori, occhio di bue puntato sulla povera vittima di cotanta violenza da strada, tragedia cittadina: è stato “colpito” il vice sindaco! Peccato che i magentini convivano oramai con la criminalità, in costante aumento e lui non abbia mai dimostrato dispiacere, preoccupazione, interesse fino ad oggi, oggi che è toccata a lui. Con questa butade teatrale personale, Paolo Razzano ha dimostrato la sua personale indole, per molti ben chiara da anni, per altri offuscata dai colori politici che lo stesso rappresenta: EGOISMO puro.
Come la maggior parte dei rappresentanti del partito democratico, anche il vice sindaco sposa la tradizione del ” va tutto bene e nulla mi interessa, finché non accade a me“. Così preso dalla sua arrampicata politica proiettata verso orizzonti ben più prestigiosi di una cittadina di provincia, lo stesso si è concentrato talmente tanto nella sua corsa al potere da dimenticare i doveri connessi alla sua attuale posizione nei confronti dei cittadini magentini, lasciando la città nelle mani di rapinatori, scassinatori, ladri.
La delega alla sicurezza è quasi una palla al piede che frena la sua corsa al potere, pertanto ha scelto di lasciarla nel cassetto delle cose ingombranti, delegando a organizzazioni di cittadini ronde serali/notturne, togliendosi questa incombenza pesante e inutile, dal suo punto di vista. Un vice sindaco che, anziché programmare un piano sicurezza che veda le forze dell’ordine costantemente presenti sul territorio con pattugliamenti costanti nelle zone più calde e in quelle a rischio, preferisce una macchina della municipale in sosta per ore, mattina e pomeriggio, in piazza Liberazione: inutilità e spreco del denaro pubblico.
Un Vice sindaco che apprezza il lavoro di ufficio statico della municipale, anziché spronare e incentivare l’azione di sorveglianza e salvaguardia in costante movimento. Un Vice sindaco che piagnucola sui social in quanto colpito in prima persona, anziché attivarsi per tutelare la cittadinanza, preda quotidiana di micro e macro criminalità.
Paolo Razzano: la “prima donna” di una cittadina lasciata in balia di se stessa. Rappresentate istituzionale pregno di egocentrismo ed egoismo, specchio di un partito (il PD), dedito alla distruzione della società italiana