L’alzaia del Naviglio Grande rappresenta un sistema di collegamento alternativo alle tradizionali reti di mobilità stradale e ferroviaria (ricordo che i vecchi mi dicevano che andavano a lavorare a Milano in bicicletta percorrendo l’alzaia), in grado di costituire un’importante risorsa dal punto di vista della fruizione turistica. Difatti, negli ultimi anni, il ‘traffico’ è aumentato ed è stato necessario spostare i pescatori in riva destra del Naviglio per evitare ‘scontri’ tra diversi amanti del tempo libero, pescatori e ciclisti.
Robecchetto con Induno ha realizzato, negli anni scorsi, una sorta di circonvallazione ciclabile che è raccordata all’alzaia del Naviglio Grande (e di conseguenza alla rete ‘Europa 1’ che percorre la valle del Ticino) attraverso il ‘ponte dell’Indipendenza di Induno’, una passerella ciclopedonale in legno lamellare che fa bella mostra di sé nelle adiacenze della cascina Guado.
Anche Turbigo si sta apprestando a realizzare una rete ciclabile nella parte ovest del territorio, con lo scopo di recuperare gli antichi tratturi (Via Ticino) che portano alla pila del ponte altomedievale (località Villaria) e passare accanto all’antico Molino del Pericolo (recentemente restaurato) la cui roggia molinara, un tempo, era percorsa, in sponda sinistra, dall’antica strada per il porto-natante.