Domenica mattina, 17 gennaio, Sant’Antonio Abate, il giorno della benedizione degli animali, oggi invece si benedicono i trattori che con la loro potenza rendono grande la nostra agricoltura che, a Malvaglio, è ancora un’attività primaria. Nell’attuale società, frivola e superficiale, succube dell’idea suicida di considerare che, l’unico fine della vita sia quello di spassarsela, vedere gente robusta con le mani grandi fa tirare il fiato.
Lì sulla piazza di San Bernardo di Chiaravalle, come avviene da sempre, memore dell’antica civilizzazione contadina, erano parcheggiati una schiera di trattori e noi abbiamo preso l’occasione per fare alcune domande a Gian Antonio Pisoni, 70 anni, della Cascina San Giovanni II che lavora un territorio di alcune migliaia di pertiche.
D – Quanto costa un trattore di questo genere?
Siamo nell’ordine di 200mila euro cadauno e noi ne abbiamo portati qui otto stamattina. I migliori, quelli fabbricati dalla ‘Case hi’, praticamente dalla Fiat.
D – Come li utilizzate?
Per ‘ramponare’ la terra, un’operazione promossa da Bruxelles, che invece di arare come si faceva una volta, realizza una minima lavorazione superficiale del terreno, consumando meno gasolio, ma sufficiente per seminare…
D – Che cosa coltivate?
Mais, riso, soia, pioppeti.
D – I terreni dove sono?
La maggior parte sono quelli attraversati dalla ‘Traversagnetta’, nei territori di Robecchetto e Castano, lungo la strada che da Buscate arriva direttamente in paese, ma lavoriamo anche quelli della cascina Malpaga, oggi di proprietà delle ‘Cave di Lonate’ (Rossetti).
D – Chi l’aiuta a mandare avanti l’azienda?
I miei due figli e un nipote che hanno la passione dell’agricoltura. Altri due miei figli hanno preso altre strade.
D – Consiglierebbe ad un giovane di intraprendere questa attività?
Sì, ma ci vuole la passione, come quella che hanno i miei due figli. L’anno scorso abbiamo pagato 30mila euro di Imu e, per fortuna, quest’anno il Governo Renzi, l’ha tolta e questo ci darà una boccata d’ossigeno.
D – Quindi, oggi, fare l’agricoltore conviene?
Beh, le materie prime costano ancora troppo in relazione al prezzo dei prodotti. Riusciamo a stare bene in piedi, ma lavoriamo sempre, secondo la bisogna e non ore come la maggior parte degli occupati.