Il Comune di Corbetta ha avviato la procedura per la rimozione e smaltimento dell’eternit presente nella frazione di Castellazzo. E’ stata infatti riscontrata la presenza del materiale potenzialmente inquinante e cancerogeno sulla copertura di diversi stabili nella frazione di Castellazzo, quindi considerando le leggi in vigore l’Assessorato all’Ambiente ed Agricoltura (in collaborazione con i residenti, il Comitato di Frazione, nonché dei proprietari degli stabili interessati) si è attivato per coordinare gli interventi di bonifica e smaltimento delle coperture in eternit, con particolare riferimento all’area ex Enel di Via Zara (dove i lavori sono terminati la scoesa estate) del cortile di Via Fiume/Perosi (lavori parzialmente terminati). Per quanto riguarda l’ex porcilaia di Via Fiume, è stato redatto dalla proprietà un cronoprogramma per il piano di smaltimento dell’eternit presente in tutta l’area. “Il piano di bonifica e smaltimento avviato”, commenta l’assessore all’Ambiente e Agricoltura, Riccardo Grittini, “ci ha già consentito di rimuovere molto dell’eternit rimasto per decenni a Castellazzo. Una potenziale minaccia ambientale eliminata, che ci consentirà di preservare una fetta di territorio particolarmente pregiato. Desidero ringraziare tutta la cittadinanza della Frazione di Castellazzo dè Stampi per l’importante collaborazione. Naturalmente, l’Assessorato resta a disposizione per ulteriori chiarimenti e concludere la preziosa opera avviata. E’ questa l’ecologia che ci piace: non quella degli slogan, ma quella dei fatti concreti”, conclude Grittini.
Corbetta, via tutto l’eternit nella frazione di Castellazzo
Francesco Maria Bienati
Chi è Francesco Maria Bienati, innanzitutto… uno che fino qui ha vissuto e, a suo modo, vuole continuare a vivere. Come ha fatto finora, seguendo quello che la vita gli offre tentando di carpirne l’attimo. Lo stesso attimo che l'ha portato a intraprendere la strada del giornalismo: nel 1993, seduto su un muretto nei pressi dell’ospedale di Mostar, con la colonna sonora dei colpi di mitragliatrice, accorgendosi che c’era bisogno d’informare per sensibilizzare il mondo che c’era una parte di mondo che soffriva. Cosi, da appassionato fotoamatore diventa Giornalista (mi piace definirmi Fotoreporter). La mia sensibilità mi porta a proseguire l’esperienza bosniaca in altri paesi in guerra: Albania, Israele, Sudan. Altri reportage li realizzo in Togo, Egitto, Tunisia, Benin. In questi anni collaboro alla fondazione di due Onlus, l’Associazione Un Sorriso per il Sudan e Il Coordinamento Pro Missioni di Magenta. Dopodiché mi butto nell'imprenditoria, fondo una ditta di Autotrasporti internazionali che mi permette di girare per la vecchia e nuova Europa. Continuando a documentare in maniera personale le cose e le storie che vedo. Sono cofondatore dell’Associazione Amici di Mons. Macram, Vescovo Sudanese operante nella sua terra. Oggi continuo a seguire l’attimo: ho deciso di tornare a fare il giornalista, nel tentativo di dare voce a chi non ne ha.