Milano, 28 gennaio. Erano presenti gli europarlamentari eletti in 8 diversi partiti di 8 diverse nazioni: Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Olanda, Fiandre, Inghilterra, Austria, Francia e Padania. Si, perché la cosa eccezionale di questo convegno non è solo la partecipazione di personaggi di peso come Marine Le Pen, che è la presidente del nuovo gruppo formatisi a Bruxelles, o di Tom Van Grieken eletto nel Vlams Blok, che ha pronunciato il suo discorso in fiammingo, e di Heinz-Christian Strache, segretario del partito austriaco per la Libertà che alle ultime elezioni ha preso il 30% dei consensi.
L’eccezionalità è tutta nelle richieste che questi 8 politici rappresentano. Si va ben oltre il concetto di euroscetticismo. La scelta dichiarata è quella di creare una nuova Europa, diversa da quella attuale, fondata sulla cooperazione della nazioni e dei popoli, per poter riacquistare al libertà. Un libertà minacciata, una democrazia diminuita non solo in Italia ma anche negli altri paesi.
Cerano le lamentele di Marcel de Graaff , del partito delle Libertà dei Paesi Bassi (olanda), che ha parlato di come lo scandalizzasse che le navi militari olandesi non servissero più a difendere i confini, ma fossero usate come traghetti. Primo punto del programma: riconquistare al sovranità nazionale, il secondo, ma non in senso di importanza, eliminare diminuire l’immigrazione clandestina. Il nemico è l’Europa dei banchieri e delle Élite, non solo l’euro.
C’è anche Janice Atkinson, l’Inghilterra, quella di Cameron, che abbiamo visto cedere sovranità e libertà agli scozzesi, al momento in cui avrebbero dovuto votare per l’indipendenza. Gli inglesi che l’hanno votata non chiedono di uscire dall’Euro, vogliono uscire dall’Europa. Romania Unita con Laurenţiu Rebega, il polacco Michał Marusik del congresso della Nuova destra hanno raccontato le realtà dei loro paesi, prima presi d’assalto degli speculatori e poi abbandonati quando le condizioni economiche erano migliorate per il popolo ma peggiorate per gli investitori. Una sorpresa, anche etnica, è stata la presenza di Tomio Okamura, politico della republica Ceka, di padre giapponese. Infine loro due.
Poi c’è Marine Le Pen, l’ispiratrice della rivoluzione dei movimenti di destra di tutta Europa che ha fatto un discorso chiaro e ha citato sant’Ambrogio, e Milano come luogo dell’editto di Costatino, che permetteva la libertà di religione all’alba del cristianesimo. Sulla libertà di religione si è discusso parecchio. Un altro denominatore comune di questo nuovo gruppo parlamentare è il rifiuto dell’islamizzazione dell’Europa, problema sentito da nord a sud, dell’Europa.
Matteo Salvini ha concluso l’incontro: poche parole, sintetiche. “Riacquistiamo le chiavi di casa nostra. Poi pensiamo al resto” – e ha ringraziato i giornalisti – “che scrivono i reali contenuti dell’incontro senza parlare di estrema destra, perché i neonazisti sono fuori di qui”