Entra nel vivo il processo ex Novaceta che si celebra al Tribunale di Milano. Ieri sono stati ascoltati due testi del Pm, il curatore fallimentare e la Guardia di Finanza che ha seguito le indagini per il reato di bancarotta fraudolenta nei confronti di 21 appartenenti al consiglio di amministrazione e consiglieri dell’ex storico stabilimento di viale Piemonte.
“I due testi – ha detto Mario de Luca del Movimento Popolare Dignità e Lavoro – hanno ribadito la distrazione di denaro e i trasferimenti tra società finanziarie quasi tutte facenti capo alla famiglia Cimatti”. Un tourbillon di soldi impressionante che, secondo le indagini dei finanzieri magentini, ha superato i 70milioni di euro. Il processo dovrà ricostruire minuziosamente tutti questi passaggi di soldi. Un insieme di operazione dissennate difficili addirittura da comprendere e che, di certo, non sono servite per rilanciare lo storico stabilimento che, con la sua chiusura, ha provocato il licenziamento di 200 persone. Al vertice di tutto questo, secondo la Procura milanese, Maurizio Cimatti e Nicola Squillace.
L’udienza dell’altro ieri, che ha visto sedere sulla sedia dei testimoni anche gli ufficiali della Guardia di Finanza della Compagnia di Magenta non si è conclusa. Alle 16 il giudice ha deciso la sospensione e la ripresa fissata per il prossimo primo marzo. Quando si completerà l’interrogatorio della Guardia di Finanza. Nel giro di pochi giorni ci saranno altre due udienze. Ulteriori testi del Pm verranno ascoltato il 3 marzo, mentre 10 dello stesso mese sarà la volta degli avvocati difensori e di parte civile. I membri del Movimento Popolare Dignità e Lavoro sono fiduciosi che il processo ricostruirà tutta la verità sull’accaduto. Anche ieri non hanno mancato la loro presenza in aula e continueranno ad esserci finchè non verrà pronunciata la sentenza definitiva su una delle pagine più brutte della storia magentina.