TORNAVENTO –Una visita allo ‘Sperone’ al primo di febbraio, luogo storico dove nacque nel 1179 il Naviglio, attraverso una bocca libera che prendeva direttamente acqua dal fiume, mediante una traversa sommergibile di granito (paladella) che dallo Sperone si protende obliquamente nel letto del fiume. In adiacenza all’incile del Naviglio si trovava la Casa della Camera (nella foto con la lapide che i Cavalieri del Fiume Azzurro hanno murato) ove risiedevano gli addetti alla sorveglianza della presa e gli esattori del “dazio della catena”, del pedaggio che i barconi pagavano per il transito sulla via d’acqua (una specie di ticket autostradale), quale contributo alle spese di manutenzione.
Essendo la presa sprovvista di un edificio di regolazione della portata dell’acqua, lungo i primi nove chilometri, in sponda destra, il Naviglio disponeva di numerosi scaricatori (il maggiore è il Marinone, di fronte alla Castellana) per riversare nel Ticino l’eccedenza delle acque che si infiltravano nel canale in occasione delle frequenti piene del fiume.
Il fiume che in questi giorni è all’asciutto, neanche il ‘minimo vitale’ è assicurato. L’idrometro non tocca più nemmeno il pelo libero dell’acqua. L’unica cosa che possiamo fare è quella di rimanere in attesa di tempi migliori.