TURBIGO – Non è come avere il problema di far passare il tempo, in attesa di passare all’altro mondo, che si scandaglia dappertutto, facendo cose che un tempo scivolavano addosso (come si dice oggi, in onore a Bauman).
Abbiamo scorso i nomi dei mille e passa iscritti a ‘Sei di Turbigo se…’ e ci siamo accorti che i cognomi non sono più quelli di una volta, non c’è più la gente con la quale abbiamo pasteggiato, ci sono altre persone, la maggior parte giovani leve. E’ normale, ma chi scrive – che appartiene alla classe 1947 – ai suoi tempi, che sono quelli del secondo dopoguerra, aveva nell’archivio mentale altri cognomi dei quali ne rammentiamo qualcuno in rigido ordine alfabetico:
Airoldi, Aldeni, Alzani, Ardizio, Azzimonti, Badini, Baga (tanti), Balocchi, Barengo, Bassis, Bazzi, Berra, Bianchi, Bianchini (tanti), Bienati, Bolognesi (tanti), Bonali, Bonetti, Bonomi, Bonza (tanti), Bossetti, Bossi (tanti), Bottiani, Bottini, Braga (tantissimi), Branca, Caccia, Cagelli, Cantarini, Carettoni, Carimati, Carnevali, Cavaiani (il numero maggiore), Cavalli, Cedrati, Cereda, Cerutti, Ciconali, Colombo (tantissimi, era il cognome che si dava agli esposti), Corbetta, Cormani, Crippa, Dell’Acqua, De Marchi, DE Vecchi, Dubini, Facheris (tanti), Ferrari, Feudo, Gaera, Gaiera, Galatis, Garavaglia (tantissimi), Garegnani, Garghetti, Gianella, Giudici, Gualdoni, Langé, Lavezzo, Lorenzato, Magistroni, Mainini, Marchesi, Marcoli, Marzorati, Mazzoni, Mereghetti, Merlo, Merlotti, Milani, Mira, Miramonti, Molteni, Montani, Monticelli, Motta, Nava, Noè, Olgiati, Paratico, Parini, Pastori (tanti), Pedroli, Perotta, Rama, Ramponi, Ranzni, Ravasi, Ravazzani, Re Romorini, Rossi, Roveda, Rudoni, Ruggeri, Sainaghi, Sardo, Sartorelli, Sarzilla, Sczzosi, Scotti, Scursoni, Seratoni, Sesini, Slavazza, Solivardi, Tapella, Tomboni, Torno (tanti), Varini, Vavassori, Vergani, Vitali, Zanoni.
FOTO Si tratta probabilmente di una classe di leva, vista la presenza del Tricolore, tutti con il cappello, la fisarmonica e una bicicletta da corsa