MALVAGLIO DI ROBECCHETTO Una ventina di anni fa, insieme a Luisa Vignati e Gianpaolo Cisotto, cominciammo a consultare l’Archivio comunale – che allora era in una situazione pietosa, nella soffitta di palazzo Fagnani – con l’intento di realizzare la storia del paese e delle sue frazioni. Tra le tante carte che consultammo, una missiva del 4 gennaio 1902 della ‘Associazione dell’Industria e del Commercio delle Sete in Italia ‘ (con sede a Milano in Via Brera, 17) chiedeva informazioni sulla grande questione del momento: il lavoro delle donne e dei fanciulli, in vista della discussione alla Camera della legge che ne avrebbe regolato il modo e i tempi. Pubblichiamo le risposte che il Sindaco Gennaro diede alle domande del questionario e due foto della filanda di Malvaglio di cui si parla:
D – In codesto Comune sono impiegate negli opifici serici fanciulle in età di 9 a 12 anni?
R – Nell’unica filanda esistente in questo Comune sono impiegati fanciulle di nove anni compiuti in avanti;
D – Queste fanciulle, qualora per legge fossero escluse dal lavoro, troverebbero facile occupazione nelle loro famiglie, ovvero, di ottenere un’istruzione supplementare?
R – Troverebbero lavoro forse meno lucroso in famiglia. Non esistono in Comune scuole di istruzione supplementare;
D – Se la legge vietasse il lavoro a queste fanciulle, ne ridonderebbe un danno economico alle loro famiglie? Quali mezzi avrebbero queste per rifarsi di tale perdita?
R – Le famiglie ne ricaverebbero minor profitto e le fanciulle attenderebbero ai piccoli lavori di campagna;
D – Nel complesso, ritiene Ella che la proposta di abolizione del lavoro dai 9 ai 12 anni sia vantaggiosa al benessere morale e materiale della popolazione da Lei amministrata?
R – L’ammissione delle fanciulle nelle filande potrebbe essere ritardata di un anno con sicuro beneficio al loro sviluppo fisico.
FOTO Interni della filanda Rusconi di Malvaglio agli inizi del Novecento; nella foto della sala trattura si notano nella corsia centrale, in piedi, le giovanissime ‘scuinére’ (appunto le fanciulle dai nove anni in avanti, di cui parliamo) e, davanti a loro, sedute, le ‘filére’ con alle spalle gli armadi contenenti le aspe.