Sono passati quattro mesi dalla chiusura dell’Evento Expo 2015, con i numeri trionfalistici di Regione Lombardia, Trenord e governo nazionale. I Comitati S6 e Gallarate Milano e gli amministratori comunali sono ancora in attesa di risposte alle richieste presentate nel corso del 2015 Trenord, cosi abile nei numeri, non fornisce mai all’utenza dati dettagliati sull’indice di affidabilità e nemmeno sui guasti, che comunica quotidianamente tramite twitter (soprattutto sui passanti). Ogni giorno è visibile più di un problema sulle linee S5 e S6. Sono treni consegnati a partire dal 2007, con pochi anni di vita, se non addirittura nuovi; ciononostante, non si contano guasti alle porte, ritardi nella preparazione del treno, carrozze con impianti di climatizzazione malfunzionanti. Allo stesso modo sono rimasti fermi per mesi dei materiali (TSR) a causa di un consumo anomalo degli organi di trasmissione. E ancora oggi giacciono negli impianti di manutenzione dei TSR fermi da mesi, in attesa di chissà cosa. Inoltre, abbiamo dovuto a più riprese controllare e monitorare il rispetto delle composizioni di otto carrozze, sulle corse con più afflusso, dove troppe volte i viaggiatori si sono ritrovati treni a composizione ridotta (un TSR a cinque casse o un Vivalto di sei vetture), costringendo i viaggiatori a enormi disagi. Tutto ciò si trascina da oltre due anni e la nostra impressione è che i materiali siano stati utilizzati allo stremo durante i sei mesi di Expo e tocca ai pendolari pagarne il dazio.
RFI Il grande assente, con il quale non si può dialogare: Rfi scarica le colpe sui materiali di Trenord. Vi citiamo questo episodio: “Annunci a Gallarate il giorno 5 febbraio scorso: 23042 in arrivo al binario 5. Un minuto dopo il treno 23042 arriverà al binario 1 anziché al binario 5. Tutti si spostano al binario 1.
Appena il treno entra in stazione (al binario 5), partono due annunci che informano che il 23042 arriverà al binario 5. Le persone si fiondano lungo i corridoi e raggiungono il binario 5. Un signore, però, inciampa sulle scale”. E non è un episodio occasionale, bensì solo la punta di un iceberg di disagi quotidiani:
1) Non si ha la certezza sulla destinazione del treno; 2) Si perdono le coincidenze; 3) Rischi per l’incolumità dei passeggeri; 4) Il personale di Trenord che ci mette la faccia è soggetto agli stati d’animo dei pendolari disperati. Siamo nel 2016: quando inizieremo a usare la tecnologia disponibile in modo da informare gli utenti in tempo reale?
REGIONE LOMBARDIA
E’ stato ribadito che la rete è satura e vecchia. Quando s’intende intervenire per risolvere il problema? Appena un treno sul quadrante ha un problema si scatena un effetto domino. Durante l’ultima riunione, in Regione, non si è parlato di interventi sulle infrastrutture. Il silenzio di questi mesi conferma il nostro sospetto di una delegittimazione nei confronti dei comitati che rappresentano migliaia di utenti. E’ necessario un cambio di passo e un confronto leale e trasparente perché è evidente che i problemi ci sono e sono enormi.
Roberto Maroni si metta seriamente a pensare ai pendolari, che sono in costante aumento, non faccia una campagna elettorale nazionale perdurante: è il presidente della Lombardia, lo tenga a mente.
Comitato pendolari Linea S6 Milano – Novara comitato@pendomino.com
Comitato Pendolari Gallarate – Milano pendolarigallaratemilano@gmail.com