Mario Mantovani ha raccolto in un volumetto le testimonianze di solidarietà che lo hanno accompagnato nei 42 giorni passati a San Vittore e durante il periodo agli ‘arresti domiciliari’ che, per sua sfortuna, permane tutt’ora.
Rimane in attesa dell’udienza preliminare fissata per i primi giorni di marzo per vedere che cosa succede.
Certo è che la scalata del ‘calvario’, iniziata lo scorso 13 ottobre, quando è stato arrestato in casa all’alba nella sua abitazione – alla presenza di cronisti locali che erano stati premurosamente informati dello scoop mattutino, – sarà ancora molto faticosa da percorrere.
Con la ‘giustizia’ che ci troviamo e della quale, purtroppo, non possiamo farne a meno perché un criterio è necessario per governare la realtà politico-sociale, ci vorrà un decennio per conoscere quella che viene chiamata ‘verità giudiziaria’.
Comunque, le testimonianze contenute nella pubblicazione sono genuine, scaturite da quell’umanità che ha permesso al noto politico di alleviare il peso delle carcerazione preventiva e di sperare in un domani migliore.
Ma non gli hanno ridato la dignità, quella gli è stata predata quel martedì 13 ottobre 2015 e la riconquista sarà il frutto di una lunga e faticosa battaglia giudiziaria. E’ certo, però, che quando sarà finita – magari anche bene – il mondo sarà diverso e nessuno si ricorderà più della vicenda del politico di ‘bell’Arconate‘.