TURBIGO – Che l’agenzia governativa americana (National Security Agency) abbia nei suoi fini quello di registrare le conversazioni telefoniche dei grandi del mondo (la ‘querelle’ di questi giorni sul Berlusconi intercettato nel 2011) non sorprende e ci ha fatto ricordare che proprio un turbighese finì nei pasticci, circa un secolo fa, per gli stessi motivi.
VIGEVANO Attilio (Turbigo 1874-1927) figlio di Giuseppe (presente nel Consiglio Comunale turbighese con il sindaco Tatti) e di Ernesta Bonomi era con il generale Gené – un altro turbighese – in Africa Orientale, poi fece l’insegnate a Modena. Nel 1919 era governatore della Dalmazia. In seguito fu a capo dei Servizi Segreti dal 1925 al 1926 e rimase coinvolto nel siluramento del suo capo, il generale Di Giorgio, da parte di Mussolini. Uno scandalo, perché, non autorizzati (ne fu artefice il Vigevano) spiarono conversazioni telefoniche di pezzi grossi dell’epoca.
Il nostro turbighese, del quale non si sapeva niente fino a quando un altro turbighese, Angelo Paratico, ne parlò nel suo Ben (Mursia, 2010, p. 32), è autore di una dozzina di libri aventi carattere militare e pensiamo che in tale mondo sia maggiormente conosciuto che in quello civile.
FOTO Mussolini in un capanno del Turbigaccio?