Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Claudio Sangiorgi, Presidente della Commissione Paesaggio e Professore di Tecnologie Costruttive al Politecnico di Milano e anche Architetto molto attento a Villa de Rosales. missiva dedicata a tutte le forze che scenderanno in campo alle prossime amministrative buscatesi:
Lettera aperta ai futuri candidati alla carica di Sindaco di Buscate:
Come è noto, da anni il complesso di Villa de Rosales Abbiate, ovvero l’architettura di maggior significato identitario e culturale di Buscate, vede progredire il degrado e l’abbandono, in un’atmosfera di sostanziale indifferente distrazione da parte della Comunità.
Si dice è proprietà privata; che ci pensino i proprietari. Come se i proprietari e le loro difficoltà fossero estranei alla Comunità e non vi fosse, in ogni caso, un interesse pubblico, sancito dal vincolo storico-architettonico che insiste sul bene, da difendere a prescindere.
Davvero si pensa che con o senza la Villa de Rosales Abbiate e il suo parco per Buscate sarebbe la stessa “cosa”?
Chiedo, allora, ai principali orientamenti politici che si confronteranno alle prossime elezioni, qual è la Vostra idea su come tutelare la Villa?
Per la Lega mi parrebbero evidenti le ragioni per cui preoccuparsene: è luogo simbolo dell’identità locale; è un’area di degrado in cui vi sono tracce palesi, all’interno, di occasionali presenze di emarginati e disperati; è luogo in cui malintenzionati, approffittando dell’abbandono, hanno trovato e possono trovare rifugio; è terra di nessuno, proprio vicino al plesso scolastico frequentato da mamme e bambini; è fattore di deprezzamento, con il suo degrado, degli stabili intorno; è simbolo di una difficoltà del tessuto imprenditoriale locale che si dovrebbe cercare di sostenere e favorire.
Per il Centro-destra mi parrebbero evidenti le ragioni per cui preoccuparsene: è luogo simbolo dei valori nazionali e di quell’identità che costituisce la più efficace garanzia di integrazione e il miglior antidoto, anche a livello locale, rispetto all’aggressione di chi vorrebbe imporci “valori” altri; è occasione di rivitalizzazione del centro del paese e di reinnesco di virtuose dinamiche di sviluppo dopo anni di crisi, per tutto il tessuto microimprenditoriale e commerciale che si affaccia sulle piazze e le vie d’intorno; è possibile sede di istituzione pubblica, con un rafforzamento dell’immagine di questa e con un rinnovato e più positivo rapporto tra cittadini e istituzione.
Per il Centro-sinistra mi parrebbero evidenti le ragioni per cui preoccuparsene: è luogo simbolo dei valori risorgimentali mazziniani, ove possibile collocare funzioni e momenti di socializzazione al servizio di anziani e bambini; è ideale tramite di connessione tra il plesso scolastico e il centro anziani e le piazze centrali del paese, con percorso protetto attraverso il parco e le corti della Villa e non come accade necessariamente ora, lungo strade senza marciapiedi e con traffico di autoveicoli; è polmone verde di pregio ed è luogo di cultura: due termini (l’ambiente e la cultura), su cui avviare in modo sostenibile nuove imprenditorialità e nuove possibilità di occupazione, a sistema con il territorio e il Parco del Ticino.
Per chiunque altro intendesse candidarsi mi parrebbero evidenti le ragioni per cui preoccuparsene: a scelta alcune o tutte (io sarei per tutte…) quelle che ho elencato prima.
Cosa intendete fare, allora, sul tema della Villa, per garantire davvero lo sviluppo del vostro paese, per fare sì che sia un luogo sicuro, per valorizzarne la bellezza, per incrementarne le occasioni di impresa e il piacere di starci (con il correlato vantaggio economico della crescita dei valori immobiliari)? Come intendete costruire un percorso virtuoso che, insieme con la proprietà, porti al riscatto della Villa? Come pensate di portare avanti al contrario, in conflitto con la proprietà, la risoluzione del problema?
Queste sono le domande, cui penso si dovrebbe dare risposta, in questo momento, da parte di chiunque si candidi alla carica di Sindaco di Buscate.
Claudio Sangiorgi