OLEGGIO – Ricorda, Gian Michele Gavinelli in ‘Vecchio Ticino, mio fiume’ (1974), una tragedia avvenuta nel Ticino nella seconda metà dell’Ottocento, quando la vita era più dura e farticosa di oggi, nonostante la disoccupazione. Ventinove operai erano partiti da Vizzola, che si trovava a poca distanza dal luogo dove erano in corso i lavori di scavo del canale Villoresi, per dirigersi verso le loro case. Abitavano tutti nei paesi posti sulla riva destra del Ticino: Oleggio, Madonna di Loreto, Bellinzago, Marano.
Il barcaiolo che doveva traghettarli – si chiamava Carlo Bonini – aveva trasportato prima di loro altri quindici operai, anch’essi addetti ai lavori del canale Villoresi e tutto era andato bene, così come avveniva ogni sera.
Il ventinove operai scesero al Ticino pochi minuti prima delle diciotto ed entrarono in fretta nella barca che si staccò dalla riva e filò, senza tentennamenti, attraverso la corrente del fiume per parecchi metri.
Gli operai avevano preso posto in una delle estremità della barca e quando questa si trovò sul punto dove la corrente è più rapida e vorticosa, tuffò la punta nelle acque e il troppo peso fece sprofondare la barca nel Ticino.
Quanto accadde poi solo il cielo lo sa: soltanto sette persone riuscirono a salvarsi. Le altre ventidue annegarono tra i flutti e pare che si siano aggrappate le une alle altre nella speranza di rimanere a galla, determinando così la loro morte.
Altri cinque operai, che erano scesi sulla riva aspettando il loro turno per traghettare, assistettero al dramma e le loro grida disperate richiamarono i contadini che giunti celermente sul posto non poterono far nulla per impedire che il Ticino inghiottisse i lavoratori.
La notizia del disastro, di bocca in bocca, arrivò a Oleggio. La campana lanciò i lunghi rintocchi dell’accor uomo (il segnale pubblico delel calamità), ed in breve tempo una grande folla accorreva sulle rive del fiume azzurro per prestare soccorso.
Alle due di notte la riva destra del Ticino echeggiava dei pianti delle donne e delle grida dei fanciulli che chiamavano in congiunti periti nella tragedia. I lumi di acetilene illuminavano tutta la sponda nella incessante ricerca dei corpi.