PARCO DEL TICINO – Sono stati uomini come Luigi Venegoni che sono riusciti a tramandare quel tanto di bello che ancora abbiamo nelle nostre contrade. Per ‘render grazie’ al suo impegno politico ripubblichiamo alcune cronache comparse sui giornali locali negli ultimi anni.
Città Oggi – Cuggiono è stato il primo paese del comprensorio ticinese a dotarsi di un piano urbanistico che pose una particolare attenzione al ‘verde’ del Parco del Ticino. Era l’inizio degli anni Settanta, il tempo del sindaco Venegoni, che si divideva tra le cure del paese e la responsabilità dell’IACP di Milano. Con lui, con il giovane sindaco Angelo Garavaglia, iniziò una partecipazione popolare all’elaborazione del piano che è rimasta nella tradizione locale. Cuggiono ebbe la forza di vincolare, allora, ben un milione e 800 mila metri quadrati di campagna: dal paese al fiume. Infatti, fu nel 1968 che l’Amministrazione comunale incaricò l’architetto Antonio Susini di redigere il Piano urbanistico. Il professionista seguì il concetto di allargare l’area del Ticino fino a raggiungere il centro abitato e trovò il conforto della popolazione, attraversando una serie di assemblee infuocate. La stessa cosa fece Robecchetto con induno qualche anno dopo. Furono tali iniziative locali a mettere le basi al futuro “Parco del Ticino” (1974).
Città Oggi 2 – In occasione della presentazione del volume ‘Cuggiono e la sua storia’ di Giovanni Visconti (2009) Luigi Venegoni sindaco dal 1952 al 1970, munifico benefattore, ha arricchito con aforismi e citazioni il suo intervento teso ad invitare tutti “a leggere il libro, a conoscere la storia, a tramandare le tradizioni che ora sono affidate alla carta stampata”.
“Cuggiono è stato un paese di forte emigrazione – ha detto il professore – ricordo di aver visitato trent’anni fa a Detroit la Società Lombarda che era una sorta di mutua per gli abitanti di Cuggiono e Inveruno e solo per loro”. Ha aggiunto che nei primi anni del dopoguerra, quando la miseria dilagava, arrivavano 80-90 pacchi al giorno a Cuggiono provenienti dall’America in aiuto ai paesani. Bellissimo.
Logos, il 20 ottobre 2012, in occasione degli 89 anni del Nostro lo ha intervistato:
‘Vi è una povertà etica e morale estrema; con la caduta degli ideali sono crollati anche i valori morali. I partiti oggi sono diventati strumenti solo per ambizioni personali, mentre nel dopoguerra erano strumenti per la ricostruzione del Paese”.
Sindaco di Cuggiono dal 1952 al 1970, consigliere comunale di Milano dal 1975 al 1990, nonché professore di latino e greco dal 1948 al 1986 all’Istituto San Carlo.
“L’Italia usciva dalla guerra in una situazione drammatica. Allora gli italiani vollero ricreare condizioni civili per vivere. Il problema venne dopo, quando si raggiunse un benessere diffuso a cui noi italiani non eravamo abituati”.
Da sindaco ricordo quando nel 1968 – con l’assessore Parodi – ottenemmo un finanziamento dal Credito Sportivo per la costruzione della piscina comunale. A Milano, invece, alla presidenza dell’Istituto delle Case Popolari, nel periodo in cui ogni anno arrivavano dal sud circa 40mila persone e noi riuscivamo a realizzare circa 8/9000 alloggi ogni anno a prezzi calmierati”