Incontriamo i membri di Casapound, questa volta nel piazzale della Stazione, assieme a AILA e alla Lega Nord stanno manifestando con lo slogan “STOP AL DEGRADO” chiediamo a Laura Ferrario il perché proprio davanti alla stazione, la risposta immediata e decisa è: “Secondo noi, la stazione è diventata, anche per via di come è stata costruita, una base sicura per gli spacciatori, anche per via della maniera in cui è stata costruita, sottopassi e cunicoli sono diventati punti di aggregazione per chi spaccia e i loro clienti, nel caso di controlli, sono facili via di fuga, l’amministrazione in carica non ne parla o fa finta di niente, ma ogni giorno, noi che controlliamo l’area, vediamo gli strani movimenti che molti ragazzi, anche non di Castano Primo, eseguono da queste parti. CasaPound è da sempre dalla parte della gente e combattiamo per loro in prima linea. Se le istituzioni sono assenti facciamo notare la nostra presenza, se non verrà messa la parola fine a tutto ciò, noi continueremo a manifestare per la popolazione perché Castano merita strade sicure e di vivere sicura”. Lucio Ruggeri sottolinea: “in questo momento stiamo andando incontro a chiunque la pensi come noi, siamo qui a fianco della Lega, come la Lega era al fianco nostro sabato scorso, le buone idee hanno campo fertile con Casapound”.
Castano Primo, Casapound alleata della Lega con il supporto di AILA per combattere il degrado. (Video)
Francesco Maria Bienati
Chi è Francesco Maria Bienati, innanzitutto… uno che fino qui ha vissuto e, a suo modo, vuole continuare a vivere. Come ha fatto finora, seguendo quello che la vita gli offre tentando di carpirne l’attimo. Lo stesso attimo che l'ha portato a intraprendere la strada del giornalismo: nel 1993, seduto su un muretto nei pressi dell’ospedale di Mostar, con la colonna sonora dei colpi di mitragliatrice, accorgendosi che c’era bisogno d’informare per sensibilizzare il mondo che c’era una parte di mondo che soffriva. Cosi, da appassionato fotoamatore diventa Giornalista (mi piace definirmi Fotoreporter). La mia sensibilità mi porta a proseguire l’esperienza bosniaca in altri paesi in guerra: Albania, Israele, Sudan. Altri reportage li realizzo in Togo, Egitto, Tunisia, Benin. In questi anni collaboro alla fondazione di due Onlus, l’Associazione Un Sorriso per il Sudan e Il Coordinamento Pro Missioni di Magenta. Dopodiché mi butto nell'imprenditoria, fondo una ditta di Autotrasporti internazionali che mi permette di girare per la vecchia e nuova Europa. Continuando a documentare in maniera personale le cose e le storie che vedo. Sono cofondatore dell’Associazione Amici di Mons. Macram, Vescovo Sudanese operante nella sua terra. Oggi continuo a seguire l’attimo: ho deciso di tornare a fare il giornalista, nel tentativo di dare voce a chi non ne ha.