Sono circa 600 le imprese del legnanese, castanese e magentino associate a Confindustria. Una realtà importante in un territorio storicamente dedito al lavoro. Dove si deve lottare ogni giorno contro la concorrenza agguerrita proveniente dai paesi emergenti (dove il costo della manodopera è basso perché i diritti sono limitati) e dove la voglia di farcela è tanta. Oggi abbiamo incontrato Nicola Budelli, presidente del gruppo piccola e media impresa di Confindustria.
Classe 1972 lo abbiamo intervistato nella sua azienda, la Bama Srl di Turbigo. “Delle 600 imprese associate a Confindustria l’85% sono piccole e medie imprese, ovvero quelle al di sotto dei 50 dipendenti – spiega – La situazione, pur non essendo rosea, presenta degli elementi positivi. Questo vale, soprattutto, per le imprese che fanno innovazione. Che investono e sanno come poter competere sul mercato”.
Innovare sembra essere, quindi, la parola d’ordine. La notizia positiva è che la situazione per le piccole e medie imprese è abbastanza buona. Questo riguarda i settori metalmeccanico, quello dei servizi, la plastica. Ma quali sono i problemi che le piccole e medie imprese incontrano quotidianamente?
“Anzitutto – riferisce Budelli – la burocrazia. Basti pensare che i costi per la burocrazia incidono per il 5 per cento quando parliamo di piccole e medie imprese. Una cifra importante. Per le imprese più grandi il costo incide in misura inferiore”. Innovare, quindi. Ma non solo. Mettere al centro di tutto la persona. E’ l’altra parola d’ordine. Perché l’industriale non deve essere lo speculatore. Deve essere un uomo che mette passione in quello che fa.
La recente partecipazione al Giubileo con Papa Francesco ha lanciato un messaggio ben preciso. “Fare insieme, vuol dire impostare il lavoro non sul genio solitario di un individuo, ma sulla collaborazione di molti. Significa fare rete, senza trascurare l’unicità irripetibile di ciascuno. Al centro di ogni impresa deve esserci, quindi, l’uomo. Le sue necessità, le sue speranze, le sue fatiche”.
La video Intervista a Nicola Budelli: