Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato del PD Corbetta:
Da qualche settimana circolano illazioni e voci ambigue e pretestuose sulle responsabilità dello scempio attuato lungo la ex Statale 11. Ci riferiamo all’insediamento del nuovo centro commerciale Lidl e alla relativa rotonda. Crediamo opportuno porre alcune precisazioni. Diciamo fin da subito che il PRG approvato nel 2001 non prevedeva insediamenti commerciali lungo la Statale. Tanto meno prevedeva un nuovo complesso ove sorge l’attuale insediamento. Già l’allora Amministrazione pose però attenzione alla riprogettazione di tutto l’asse viario ponendo particolare attenzione al tema della “Porta ovest”. Ovvero alla interconnessione tra la Statale e l’ingresso a Corbetta. Il tutto in relazione anche allo svincolo da e per Magenta.
Una prima soluzione, prospettata e definita in accordo con l’amministrazione provinciale, prevedeva una doppia rotonda: l’una all’ingresso di Corbetta, l’altra allo svincolo per Magenta. Tra queste due rotatorie una doppia corsia di circolazione per ogni senso di marcia: due per il traffico locale e due per il traffico sulla ex Statale. A fianco di queste, una pista ciclabile di collegamento tra Corbetta e Magenta in rapporto con la pista proveniente dalla circonvallazione. I costi di realizzo dell’opera furono suddivisi in quote tra Comuni e Provincia. Per i primi uno quota del 25% ciascuno, per la seconda il 50%. Questo perché a quel tempo l’asse viario era di competenza provinciale.
Ciò che ha di fatto reso impossibile la realizzazione dello svincolo è stato il ritiro della nuova amministrazione Provinciale (allora Podestà), che addusse ragioni economiche e di mancanza di fondi per un intervento considerato non strategico (!!!). L’Amministrazione Parini si trovò quindi a dover trattare il tema da sola. E qui cominciano le bugie dell’attuale amministrazione. E’ vero che il PGT individuò un Ambito di Trasformazione, il numero 9, su quell’area. E’ vero che vennero posti su tale Ambito metri quadrati di superficie commerciale, ma non è assolutamente vero che la progettazione individuò un’area commerciale aggiuntiva a quella già presente. In altre parole: la previsione del PGT e lo schema allegato non prevedeva un ulteriore supermercato! Allegati al PGT non vi erano progetti relativi allo scempio perpetrato dall’amministrazione Balzarotti!
La scelta fu quella di riconoscere sì volumetria, ma in maniera omogenea a quanto già edificato. In altre parole si riconosceva la possibilità di ampliamento dell’attuale Carrefour-Conbipel. Non solo. Nei documenti di piano si legge che chi avesse edificato doveva anche cedere terreni a standard, ovvero spazi da destinare al Comune per uso pubblico, per una superficie pari all’edifica nuovo e al vecchio. Ovvero: vecchio Carrefour+ampliamento! Ci domandiamo se questo sia stato rispettato o se l’attuale amministrazione ha considerato standard anche i parcheggi ad uso dell’insediamento commerciale? Perché chiedere una cessione così importante, semplice: per avere gli spazi adatti alla progettazione di uno svincolo sostenibile e non di un “collo di bottiglia” totalmente inadeguato ai flussi esistenti. Non solo. La previsione del PGT includeva un sovrappasso pedonale. Sovrappasso che sarebbe stato possibile se gli spazi a disposizione fossero stati gestiti in maniera razionale e non seguendo la logica del “tanto per fare pur di fare”.