Poco fa scorrendo le news di Facebook cercando qualche italiano che vive a Bruxelles, improvvisamente ci imbattiamo nel post di un vecchio amico trasferitosi per lavoro nella capitale belga. Il suo primo post che leggiamo, scritto verso le 14, dice: “Ultime: il CHU St Pierre (Centro Ospedaliero Universitario) in centro città pare sia stato evacuato per un’allerta alla bomba. E’ uno degli ospedali che ha ricevuto il maggior numero di feriti (che verranno ricoverati negli altri ospedali della zona). Anche la sede centrale della ULB (Université Libre de Bruxelles) di Solbosch sembra sia in fase di evacuazione per lo stesso motivo. Spero siano falsi allarmi. Il sistema sanitario-catastrofi sembra funzionare molto bene, ma arriverebbe a saturazione se succedesse ancora qualcosa”.
Marino Vilbi è un Chirurgo Maxillo Facciale Sedrianese che opera a Bruxelles e a Sedriano dove é titolare di un ambulatorio di Odontoiatria e Chirurgia Maxillo Facciale. A Bruxelles lavora presso il reparto di Chirurgia Maxillo Facciale dell’Ospedale Erasme dell’Université Libre de Bruxelles e presso la Clinique du Parc Léopold.
Tornando agli attentati gli chiediamo com’è la situazione negli ospedali, ambiente che conosce bene: “L’organizzazione degli ospedali in Belgio in queste situazioni è a mio parere eccellente. Purtroppo in questi casi il caos fa sempre la parte da padrone. Esistono linee guida molto precise che tutti devono seguire scrupolosamente. Fondamentale é il difficilissimo lavoro del personale che si reca sul luogo della catastrofe (SMUR – Service Médico Ambulancier d’Urgence). Devono avere l’abilità in pochi secondi di valutare le condizioni di gravità dei feriti e trattare immediatamente coloro che ne hanno urgente bisogno. Una buona parte dei feriti lievi viene medicata sul luogo degli attentati o deviata in ospedali lontani per non sovraccaricare il reparti di pronto soccorso degli ospedali di prossimità”.
Continua raccontandoci la situazione d’emergenza: “Ogni ospedale di prossimità al luogo della catastrofe (la Clinique du Parc Léopold si trova a circa 250 metri dalla stazione di metro Malbeek deve mettere a disposizione un numero minimo di letti in corsia ed un numero minimo di letti di rianimazione. Inoltre viene sospesa quasi totalmente l’attività chirurgica. Oggi nella Clinica dove lavoro – Clinique du Parc Léopold – l’80% della attività chirurgica programmata é stata sospesa per poter trattare i feriti che necessitano un intervento in anestesia generale. All’ammissione in Pronto Soccorso il paziente é velocemente riesaminato – triage – da un Chirurgo Senior per accertare la gravità ed il conseguente grado di priorità. La quasi totalità del personale paramedico ed amministrativo é stata richiamata in servizio. Una curiosità: la categoria che é sottoposta al più grande stress in questi frangenti non é il personale medico, bensi’ gli addetti al centralino. Nonostante tutto il pesonale medico della Clinica abbia una buona esperienza alle spalle, il caos in pronto soccorso é durato fin verso le 16h00 tenedo conto che abbiamo avuto un numero non eccessivo di feriti. Devo dire che tutto ha funzionato perfettamente, almeno per quanto ho potuto constatare. La cosa che più mi preoccupa é la psicosi collettiva a cui nei prossimi giorni o settimane tutta la popolazione sarà a rischio“.