Un intero paese in apprensione per il bimbo di 8 anni azzannato dal suo rottweiler. A Buscate, come del resto in tutti i comuni vicini, non si parla d’altro. Le sue condizioni permangono gravi e la prognosi resta riservata. La scorsa notte è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico pe ricucire i tessuti del cuoio capelluto e della mano. Intervento eseguito da un equipe medica presso l’ospedale San Gerardo di Monza dopo essere stato trasportato a Bergamo. E’ tuttora ricoverato nel reparto di terapia intensiva dello stesso ospedale. Al San Gerardo è presente un reparto specializzato nella chirurgia della mano.
I fatti sono ancora in corso di verifica da parte dei carabinieri. Al momento non ci sono indagati, ma tutto è ancora in fase di accertamento. Il cane è stato trasferito in un canile della zona e soltanto tra qualche giorno si conosceranno le sue sorti. C’è incredulità per quanto è accaduto a Buscate. Un episodio gravissimo avvenuto nel giardino dell’abitazione del bimbo, in via dei Gelsi a Buscate. Un episodio che non può che scatenare la polemica tra chi ritiene che animali di questo tipo debbano essere sottoposti a rigidi controlli e i proprietari debbano possedere le conoscenze necessarie. Ma è veramente così?
Secondo Luca Casè che di professione è responsabile di una cooperativa che si occupa di soccorso e possiede un rottweiler da 5 anni è impossibile dare un giudizio sul caso specifico. “Dovremmo avere maggiori informazioni sulla dinamica – afferma – su come viveva il cane, se rinchiuso in un serraglio o libero in giardino. Ci sono tante variabili, ma la cosa che posso dire è che il cane non impazzisce. Il rottweiler vede la sua famiglia come un branco. Di questo branco identifica un capo e tutti gli altri sono gregari. Ovvio che tra gregari ci può essere competizione. Basta uno sguardo o un gesto sbagliato e può succedere di tutto”. Casè è il primo a dire che cani come i rottweiler sono impegnativi. Bruno, il suo animale, ha seguito un rigido addestramento presso la scuola italiana cani di salvataggio. Non passa giorno che Bruno non stia con il suo padrone. Lo segue al lavoro e in vacanza. Ma, nonostante tutto, afferma che non lo lascerebbe mai solo con un bambino.
“L’educazione che un rottweiler riceve tra i sei mesi e i tre anni è fondamentale – aggiunge – Prima di avere frequentato la scuola per cani di salvataggio Bruno ha seguito un rigido percorso di socializzazione. Agli esami finali è stato messo alla prova onde verificare il suo comportamento con altri cani, con i bambini, con le persone adulte”. Insomma, avere un Rottweiler è impegnativo. Oggi sarà un’altra giornata importante per il bimbo di Buscate. Un’altra giornata nella speranza che fra non molto tutto possa soltanto essere un brutto ricordo.