Da ieri, 5 aprile, si è cominciato a “buttare via” l’acqua del Lago Maggiore poiché è stata raggiunta la quota di riempimento di 1,25 metri sullo zero idrometrico di Sesto Calende, imposta dal Ministero dell’Ambiente. “Da ieri si butta via acqua. Nel caso di danni non si invochino scuse- commenta il Vicepresidente del Parco del Ticino Luigi Duse– . Lo spreco di una risorsa indispensabile nel caso di una primavera – estate siccitosa, non trova alcuna motivazione tecnica in quanto tutti gli studi e le analisi prodotti ai vari tavoli tecnici valutano positivamente l’accumulo di una maggiore quantità d’acqua. Cosa possibile con il livello di 1,50 metri sullo zero idrometrico per tutto l’anno. Ma tale decisione non è stata ancora assunta!”.
Trattenere più acqua nel “serbatoio Lago” significa poter contare su 52 milioni di mc di risorsa idrica disponibile in caso di necessità per le attività di valle, che interessano oltre all’ecosistema del Ticino anche 7.000 aziende della principale zona agricola d’Italia. E tutto ciò senza aumentare il rischio di esondazione lacuale. Per quanto riguarda gli aspetti turistici, un livello di 0,25 m in più corrisponde alla perdita di meno di un metro di spiaggia che si trasforma in bagnasciuga! “Speriamo – conclude Luigi Duse – che quest’anno non ci si debba ancora pentire per il mancato intervento, come successo lo scorso anno, ma è certo che chi non assume questa decisione, nel caso di danni per milioni di euro, non potrà invocare come giustificazione i cambiamenti climatici”.
“Tutto questo – precisa il Presidente del Parco del Ticino, Gian Pietro Beltrami – mortifica l’impegno degli Assessori Fava, Terzi e Beccalossi di Regione Lombardia che, preso atto della necessità di questo territorio, hanno scritto al Ministro dell’Ambiente Galletti e all’Autorità di Bacino sollecitando il ripristino del livello del lago a + 1.50 mt”. “Il Parco – sottolinea Fabrizio Fracassi, consigliere con delega all’Agricoltura del Parco del Ticino – negli anni precedenti ha da subito portato avanti questa battaglia, oggi ha il supporto dell’Amministrazione Regionale ed anche delle Associazioni Agricole”. (comunicato ricevuto)