TURBIGO – Tra le tante osterie, nate all’ombra millenaria del Naviglio Grande, c’era quella al ‘Segno dell’Annunciata’ di antica proprietà Gallarati e poi Landi.
L’osteria era collocata nell’area oggi chiamata della ‘Vecchia Dogana’, prospiciente al Naviglio Grande e appena al di là del ponte in pietra secentesco. L’ultima proprietaria fu la contessa Polissena Landi Doria (+1814), erede delle due facoltose famiglie nobili che hanno scandito la storia moderna turbighese.
Ne parliamo perché nella citata osteria – al ‘Segno dell’Annunciata’ – c’era un affresco che rappresentava l’Immacolata Concezione (strappato una trentina di anni fa dai proprietari), un’iconografia antica, sebbene la proclamazione della dogma si ebbe solamente l’8 dicembre 1854 con la Bolla ‘Ineffabilis Deus’ di Papa Pio IX.
L’Immacolata Concezione “è una donna vestita di sole, con la corona di dodici stelle intorno al capo e la mezza luna sotto i piedi” la protagonista del dodicesimo capitolo dell’Apocalisse di San Giovanni, colei che schiaccerà la testa al bavoso drago, che vuole divorare un bambino.
A questa descrizione si ispira la statua posta sulla colonna esistente nel parco del palazzo De Cristoforis, ma la corrispondenza è perfetta con l’affresco che pubblichiamo, un tempo esistente nell’Osteria al Segno dell’Annunciata, posta – come dicevamo – sulla riva destra del Naviglio.
Al di là del Cristianesimo, la figura della Madonna sopra un crescente lunare, che in epoca moderna si è identificata con la rappresentazione dell’Immacolata Concezione, ha radici pagane. Sin dall’età neolitica il simbolismo lunare aveva alimentato le speranze di vita delle popolazioni. Le fasi lunari governano le maree, la pioggia, la fecondità delle donne (il cui ciclo ha la stessa durata di quello lunare), quella degli animali. Le molteplici divinità lunari, originate da culture diverse, vennero successivamente identificate con Diana, la dea romana. Simboleggiata dalla Luna, Diana veniva rappresentata col crescente lunare, era patrona dei boschi e dei fiumi.