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Magenta, all’Istituto Einaudi si “tira” di Boxe con Simone Cislaghi

written by Francesco Maria Bienati 9 Aprile 2016

Presso l’istituto magentino, sabato 19 Marzo è iniziato il progetto di pugilato educativo, in particolare l’insegnamento è avvenuto con una classe di seconda e una di terza durante le ore di educazione fisica, grazie alla collaborazione partecipativa dell’insegnante Turco Cristina.

Nelle ore di lezione, i ragazzi hanno appreso le basi della boxe, sperimentando in questo modo, nuove abilità motorie, movimenti corporei inusuali, quindi per tutti i partecipanti è stato come un partire da zero, si sono esercitati negli esercizi di sparring condizionato , qui in particolare sono entrati nella fase principale del progetto educativo , in quanto i ragazzi dovevamo opporsi a vicenda , dimostrando controllo della tecnica e rispetto dell’avversario per acquisire a loro volta l’apprendimento tecnico.

Simone Cislaghi ci spiega: “il mio intervento è stato accolto con entusiasmo e curiosità dai ragazzi che hanno collaborato in pieno, soprattutto i ragazzi più timidi si sono cimentati con successo, acquisendo consapevolezza nelle proprie capacità, successivamente si svolgeranno altri incontri nello stesso istituto. Voglio ringraziare il collegio docenti e la Preside per avermi dato l’opportunità di divulgare il mio progetto, e il dottor Roberto Strada dello studio dentistico Paolo VI di Albairate per avermi sponsorizzato con l’acquisto del materiale indispensabile per la riuscite del progetto”.

Francesco Maria Bienati

Chi è Francesco Maria Bienati, innanzitutto… uno che fino qui ha vissuto e, a suo modo, vuole continuare a vivere. Come ha fatto finora, seguendo quello che la vita gli offre tentando di carpirne l’attimo. Lo stesso attimo che l'ha portato a intraprendere la strada del giornalismo: nel 1993, seduto su un muretto nei pressi dell’ospedale di Mostar, con la colonna sonora dei colpi di mitragliatrice, accorgendosi che c’era bisogno d’informare per sensibilizzare il mondo che c’era una parte di mondo che soffriva. Cosi, da appassionato fotoamatore diventa Giornalista (mi piace definirmi Fotoreporter). La mia sensibilità mi porta a proseguire l’esperienza bosniaca in altri paesi in guerra: Albania, Israele, Sudan. Altri reportage li realizzo in Togo, Egitto, Tunisia, Benin. In questi anni collaboro alla fondazione di due Onlus, l’Associazione Un Sorriso per il Sudan e Il Coordinamento Pro Missioni di Magenta. Dopodiché mi butto nell'imprenditoria, fondo una ditta di Autotrasporti internazionali che mi permette di girare per la vecchia e nuova Europa. Continuando a documentare in maniera personale le cose e le storie che vedo. Sono cofondatore dell’Associazione Amici di Mons. Macram, Vescovo Sudanese operante nella sua terra. Oggi continuo a seguire l’attimo: ho deciso di tornare a fare il giornalista, nel tentativo di dare voce a chi non ne ha.