Il volo che ci porta a Lomè dura sei ore e quando viaggi da solo non sai mai chi ti possa sedere accanto, il viaggio è lungo e se la persona che devi sopportare tuo malgrado non è socievole, il tragitto sembra non finire mai, questa volta non è andata cosi, di fianco a me si siede un signore sulla sessantina, dai modi gentili, si muove come uno che fa spesso questo tragitto, iniziamo a scambiarci due parole e piano piano cominciamo a conoscerlo.
Ho avuto la fortuna di conoscere Antonio Butti, che nella vita è stato professore di ruolo all’Università Cattolica Sacro Cuore di Roma e come Medico ha avuto l’onore di far parte dell’Equipe Medica che operò Papa Giovanni Paolo II quando fu ferito da Mehmet Ali Ağca, già questo dato fa capire le capacità professionali del medico romano che ha svolto la sua carriera professionale presso il Policlinico Gemelli.
Andato in pensione e purtroppo, rimasto vedovo, di una moglie che lui ha sempre amato come se fosse sempre il primo giorno, tanto da dedicargli un libro/raccolta di pensieri che lui le scrive ogni giorno dal momento della sua scomparsa, un modo suo di sentirla ancora vicina, per continuare a fare quello che lui sa fare bene, il Medico, ha cercato qualcuno che potesse aiutarlo a gestire la sala operatoria nel dispensario Josephine Backità situato ad Agoenivè vicino Lomè in Togo ed ha incontrato i membri di Luconlus.
Grazie a loro riesce a scendere in Togo due volte all’anno e si occupa prevalentemente di operare pazienti colpiti da ernia inguinale e con l’equipe togolese che lui ha formato, riesce nel periodo di quattro mesi, tempo che lui dedica ogni anno alla missione, a effettuare dalle 120 alle 150 operazioni chirurgiche.
Lo abbiamo rincontrato a Amakpapè, nel week end di consacrazione della Chiesa di Cuori Grandi e nell’occasione gli abbiamo proposto una video intervista, accordandoci che il Martedì successivo l’avremmo raggiunto presso la “sua” Sala Operatoria. Il Dott. Antonio ci ha detto subito di sì e cosi nel giorno promesso l’abbiamo raggiunto nella missione ad Agoè, ci ha accolto da subito con entusiasmo e ha incominciato a descriverci il lavoro fatto da lui, dai volontari e da tutte quelle persone che negli anni hanno avuto la capacità di realizzare, diciamolo pure, in un paese del terzo mondo, una sala operatoria funzionante e efficiente che non teme confronti con le sale chirurgiche degli ospedali privati italiani.
Nel filmato allegato all’articolo, grazie alla spiegazione del Professor Antonio Butti, possiamo vedere il lavoro svolto in questi anni fatto dalle Associazioni di Volontariato che operano in questi paesi, io da cronista ho solo potuto vedere l’enormità del lavoro svolto da Luconlus e Cuori Grandi nella terra togolese, divulgare queste stupende storie per me è solo un grande onore che queste magnifiche persone mi hanno fatto conoscere: