I sindacati dei metalmeccanici Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil uniti, si sono radunati sotto la sede di Confindustria, in via San Domenica a Legnano, per manifestare, con uno sciopero di 4 ore per il rinnovo del contratto nazionale. Federmeccanica, associazione di categoria degli imprenditori, è accusata di volere cancellare il contratto nazionale e negare aumenti salariali alla quasi totalità dei lavoratori. Oltre che a Legnano ci sono state mobilitazioni in diverse città: Maurizio Landini, segretario della Fiom, ha partecipato alla manifestazione organizzata a Milano.
Qui integralmente il comunicato stampa della Fiom Milano:
Maurizio Landini, segretario generale: “siamo in questa piazza unitariamente per cambiare le politiche sbagliate di Federmeccanica e del Governo. Pensavano di dividerci, non ci sono riusciti. Non ci fermeremo, conquisteremo il contratto nazionale di lavoro”.
Nella aziende metalmeccaniche di Milano e provincia lo sciopero per il contratto proclamato da Fim, Fiom, Uilm è riuscito davvero. Le percentuali di astensione dal lavoro sono alte, in alcuni casi con punte che sfiorano (o raggiungono) il “fuori tutti”. E’ andata così alla Kone Industrial di Pero dove ha scioperato complessivamente il 70% dei lavoratori e il 100% degli operai; 100% anche alla Lobo di Cornaredo; 100% operaio alla Cifa di Senago; 90% alla Asco Numatics di Cernusco, 80% alla Bcs Divisione Mosa di Cusago. Alle 9.30 l’affollato corteo dei lavoratori è partito da Piazza San Babila per raggiungere Via Pantano.
E’ stato Maurizio Landini a concludere gli interventi dal “camion-palco” davanti alla sede di Assolombarda. “Siamo in questa piazza unitariamente – ha esordito il segretario generale della Fiom – per cambiare le politiche sbagliate di Federmeccanica e del Governo. Federmeccanica ci ha spiegato di aver commissionato un sondaggio da cui risultava che i metalmeccanici sono d’accordo con il suo contratto. Noi non abbiamo bisogno di pagare qualcuno per sapere cosa pensano i lavoratori, noi li ascoltiamo, facciamo le assemblee. Federmeccanica – ha proseguito Landini – deve mettersi in testa che deve riaprire la trattativa perché noi il contratto sulla base delle sue proposte non lo firmeremo mai e il Governo deve smettere di dare soldi alle imprese, le risorse vanno date al lavoro, non a chi porta i soldi nei paradisi fiscali. Pensavano di dividerci e non ci sono riusciti – ha concluso il segretario della Fiom – oggi le fabbriche si sono fermate e le piazze si sono riempite. Non ci fermeranno”.
Anche la presenza degli operai che manifestavano a Legnano era importante, molte le rsu delle fabbriche del Magentino, Legnanese e Castanese erano presenti, il corteo si è radunato ed è partito dalla sede di Confindustria, si è fermato per il comizio dei rappresentanti sindacali, in Piazza Monumento, ritornando in via San Domenico, dove alcuni dei rappresentanti sono saliti negli uffici di Confindustria per consegnare le loro proposte.
Video: