Sono tuttora in corso gli allontanamenti di alcuni ragazzi che non rispettavano le regole del buon vivere alla Vincenziana di Magenta. Sono cinque, per la precisione. Proprio a seguito di uno di tali allontanamenti, firmato dal Prefetto e portato ad esecuzione dai carabinieri venerdì scorso, scoppiarono tafferugli nella struttura di via Casati, con conseguente coda di polemiche. Da quel giorno tutto è tranquillo. Lo dice Oliviero Motta della cooperativa Intrecci che segue i richiedenti asilo a Magenta.
“L’allontanamento di questi ragazzi lo abbiamo chiesto diversi mesi fa, ma purtroppo è stato portato ad esecuzione solo adesso – commenta – generando incomprensioni tra gli ospiti che temevano si trattasse di un diniego alla loro richiesta di asilo”. I cinque giovani per i quali è stato chiesto un provvedimento di allontanamento sono tutti di nazionalità nigeriana. Nel complesso il referente della cooperativa Intrecci spiega che, dal mese di luglio del 2014 (ovvero quando arrivò a Magenta questo scagliane di profughi provenienti, nella stragrande maggioranza dall’Africa Subsahariana) sono meno di dieci le richieste di asilo accolte. Per loro è scattato un grado di protezione differente a seconda delle diverse situazioni.
“Per fare un esempio – spiega Motta – può darsi che in quel tal paese ci sia la guerra, ma non sussista una minaccia concreta per la singola persona. In questo caso il grado di protezione sarà inferiore”. Molte sono state le domande respinte, ma i ragazzi hanno fatto ricorso allungando in questo modo i tempi di conclusione della procedura. Alcuni hanno lasciato volontariamente la Vincenziana rinunciando, in questo modo all’assistenza. Oggi, comunque, la vita scorre tranquilla all’interno del centro di via Casati. Continuano i corsi di italiano che si svolgono proprio all’interno del palazzo di via Casati e le attività sportive. Quanto al degrado e alle condizioni igieniche deficitarie, Motta precisa: “Vengono svolti, in maniera periodica, lavori di ristrutturazione. Opere di manutenzione ordinaria, come del resto avviene in qualsiasi stabile. Alcune foto che avete mostrato su Corriere Altomilanese, ad esempio, si riferiscono proprio a lavori in corso”.