Le ‘Case del Mago‘ – così erano etichettate ai tempi d’oro dell’Enel – furono realizzate circa un secolo fa per ospitare i tecnici intenti alla realizzazione della prima centrale termoelettrica – funzionante a carbone – che produsse energia elettrica fino al secondo dopoguerra.
Poi, negli anni Sessanta del secolo scorso, con la costruzione dei gruppi di Levante, un pezzo di quello che oggi si chiama parco del palazzo De Cristoforis fu destinato alla realizzazione di altre abitazioni (nell’attuale Vicolo dello Sport) per il medesimo scopo: ospitare il personale reperibile della centrale. Cominciò quindi una parabola discendente per le vecchie ‘Case del Mago’ nelle quali rimasero solo chi non aveva avuto la possibilità di spostarsi in quelle nuove destinate, per la maggior parte, a capi e capetti e al personale che doveva essere reperibile in caso di guasto in centrale (pagavano una pigione molto bassa).
La débacle del ‘quartierino Enel’ si ebbe con la privatizzazione della centrale, grazie al funesto decreto Bersani (1999) che ha già dimostrato tutta la sua negatività, in quanto le aree a corollario della centro di produzione rimasero di proprietà dell’Enel (mentre la centrale passò a Edipower, poi Iren) che non ha più il personale in loco per custodirle e manutenzionarle.
Nel frattempo, le abitazioni di Vicolo Sport sono state vendute, per la maggior parte agli occupanti originari, quelle del ‘Mago’ non le vuole nessuno, perché fatiscenti (hanno divelto persino gli infissi!). Ragion per cui è stato comodo e facile per chi non ha una fissa dimora insediarsi nei locali per tirare a campare, rimanendo in attesa di eventi.
Noi ci siamo andati a scattare quattro foto alfine di porre all’attenzione di chi di dovere questa ‘dependance’ dell’ex centrale Enel alla cui entrata campeggia un camper – almeno da vent’anni – completamente sfasciato. Come al solito, com’è già avvenuto per la denuncia che abbiamo fatto per lo stato in cui si trovano alcune aree al Ponte sul Ticino, non succederà nulla. Inascoltati.