La dove c’era un’area degradata oggi c’è un bosco. La dove il torrente dell’Arnetta scaricava sporcizia oggi c’è un posto dove poter trascorrere qualche ora in completo relax nel bel mezzo della natura del Parco del Ticino, a circa tre chilometri dal fiume e vicino al canale Villoresi. Ci troviamo a Turbigo dove tempo addietro quella zona, conosciuta come area ‘allagamenti’, è stata completamente ripiantumata. Peccato che ignoti l’abbiano trasformata in una discarica abusiva a cielo aperto scaricandovi perfino rifiuti pericolosi, quali ad esempio l’eternit amianto.
La scoperta è stata fatta qualche giorno fa dalle Guardie Ecologiche Volontarie (GEV), gruppo Protezione Civile di Turbigo. Volontari specializzati in servizi che prevedono il controllo del territorio e la segnalazione di discariche abusive. Ebbene, quella rinvenuta in quell’area verde a nord del paese è proprio una discarica abusiva. Cumuli di macerie e materiale di risulta gettato tra le piante. Ma anche lastre di eternit amianto, materiale pericolosissimo per la salute poiché capace di rilasciare fibre sottilissimi e praticamente invisibili che uccidono dopo periodi di latenza che durano anni e anni. Chi ha commesso questo scempio? Le indagini sono tuttora in corso e si spera di riuscire a capire cosa sia accaduto.
Tutto fa pensare ad una ditta che si occupa di costruzioni che, evitando i canali tradizionali per lo smaltimento dei rifiuti, ha preferito scaricare materiale inquinante tra i boschi. In una zona dove erano sicuri che nessuno avrebbe visto. Naturalmente sono partite le procedure per lo smaltimento dell’eternit e per la rimozione degli altri rifiuti. Lo scorso inverno, sempre a Turbigo, alcuni cittadini posero in evidenza la situazione di degrado totale in cui versa la zona, confinante col fiume Ticino, un tempo occupate dalle discoteche Saint Tropez e Pagoda.