Chi la usa per sentirsi più brillante, chi per migliorare il proprio rendimento scolastico, sportivo o lavorativo, chi per vincere la timidezza. Quando il report sulle tossicodipendenze della Asl di Milano relativo all’anno 2014 parlava di un deciso incremento nell’uso della cocaina da parte dei ragazzi si pensava ad dato destinato a scemare nel tempo. Invece il trend è rimasto costante. Ed è così anche nel magentino perché l’1,4 per cento dei ragazzi tra i 15 e i 25 anni hanno dichiarato di avere fatto uso, almeno per una volta, della cocaina. Non è, per fortuna, una percentuale altissima. Ma significativa.
Questo vuol dire che, nella sola provincia di Milano, oltre duecento giovani l’hanno provata. Con effetti che rischiano di essere devastanti per la salute. Una droga che non può più essere definita ‘di tendenza’, ma alla portata di tutti. Mentre la sospensione da oppiacei provoca sintomi da astinenza, la cocaina non da dipendenza fisica: la sua sospensione provoca però depressione. Cinquanta euro al grammo, ma anche meno il costo. Basta conoscere le persone giuste e i posti giusti. La richiesta è tanta. Basti pensare che la sola Guardia di Finanza di Magenta, senza avere predisposto servizi mirati, ha sequestrato dall’inizio dell’anno mezzo chilo di cocaina nel solo magentino. Ed i carabinieri periodicamente effettuano arresti di spacciatori. Certo, per la cocaina, non siamo ai livelli della cannabis dove, e ci riferiamo sempre al magentino, la percentuale sale al 30 per cento e si può parlare di ‘legalizzazione sociale’. Ovvero si tratta di uno stupefacente accettato dalla società.
Un dato appare significativo. Mentre nella ASST Ovest Milano (che comprende il magentino) sono gli oppiacei la sostanza d’abuso primaria maggiormente utilizzata, nella confinante ASST Rhodense la cocaina è salita al primo posto in classifica. Ma i giovanissimi che fanno uso di cocaina sono soltanto una tra le tante figure che raggruppano le cosiddette dipendenze. Dipendenza da droga, da alcol, da gioco d’azzardo. Patologie gravi che spesso vengono sottovalutate, ma che possono portare alla distruzione di un’intera famiglia se non vengono identificate in tempo. Come curarsi? Il Sert di Magenta, a fianco dell’ospedale Fornaroli, è un centro di riferimento. Non serve impegnativa del medico curante, quindi ci si può presentare spontaneamente in qualsiasi momento. Al Sert di Magenta lavorano due medici, uno psicologo, due assistenti sociali, un’educatrice e tre infermiere.
I comuni di riferimento vanno da Robecco sul Naviglio a Bareggio. Una volta fissato l’appuntamento con gli specialisti del Sert verrà fatta una valutazione che comprende anche i genitori o, comunque, i familiari. E comincerà una terapia che varierà da caso a caso. Per l’alcol i rischi possono addirittura essere ben più devastanti. Solitamente, spiegano gli esperti, l’alcolista si rivolge al Noa nel momento in cui si rende conto di esser enei guai. Vuoi per la sua salute, ma anche dal punto di vista legale o per altri motivi. Le cifre? Le persone affette da alcoldipendenze curate dal Noa di Abbiategrasso nel 2015 sono state 300, mentre 313 sono i tossicodipendenti curati dal Sert di Magenta.